Per quanto riguarda l’arrivo di Jorge, Stoner è entusiasta, ma dice che non sarà mai il suo personal coach: “Personalmente sono contento che dall’anno prossimo sarà dei nostri, sarà una bella prova per la moto e soprattutto per Jorge, che dovrà comunque adattarsi. Dovremmo anche vedere come adattare la moto a lui, perché comunque è uno dei piloti di testa del Mondiale. È stato sfortunato in queste ultime due gare (Catalogna ed Assen), ma penso che alla fine del campionato sarà in lotta per i primi posti. Non vedo l’ora di vedere cosa ne penserà della moto quando la proverà a Valencia, e penso che faremo tutto il possibile per progredire e renderla il più adatta a Jorge. Il resto si vedrà poi: non cerco di predire il futuro, fare le cose passo dopo passo quando arriva. Io coach di Jorge? Non è nei miei piani, anzi, non penso arriverò fino a questo punto. Penso che l’esperienza che ho sia buona per svolgere i test e spiegare alcune peculiarità della moto. Ma in generale, ogni pilota sa il fatto suo, e non c’è bisogno di dirgli cosa fare”.
Il titolo mondiale per Ducati potrebbe arrivare l’anno prossimo con Lorenzo? Casey non si sbilancia, e rimane con i piedi per terra: “Come ho detto in precedenza, non guardo molto al futuro. Non sono un ottimista, non sono pessimista, ma sono realista. Penso che se faremo il lavoro giusto quest’anno, e Jorge e Dovi fanno grossi passi in avanti durante l’inverno, e se ci sarà un pizzico di fortuna, l’anno prossimo potrà succedere qualsiasi cosa. Quest’anno il campionato è molto aperto, e se Dovi non avesse avuto quegli incidenti durante le prime gare, ora si troverebbe tra i primi del Campionato, e adesso potevamo essere in una condizione completamente diversa. È difficile per Andrea, dopo alcuni risultati deludenti, ritornare a battagliare tra i primi. Quindi, se faremo i giusti miglioramenti, potremo trovarci nel 2017 più competitivi di quanto lo siamo adesso, e con Andrea e Jorge come piloti, abbiamo la potenzialità di far bene ma non abbiamo la certezza di quello che accadrà. È solo questione di lavorare duramente con quello che abbiamo ora”