Monza “tira” sempre, ma la Dorna vuole delle modifiche al tracciato: “Prima variante”, soprattutto; ma anche la “Roggia”. Sono troppo “impiccate”, vanno rese più fluide, più motociclistiche. E poi la curva “Parabolica”: la via di fuga tutta in asfalto non va bene, bisogna ripristinare una striscia di sabbia. Modifiche che sono di sicuro la parte più semplice dell’impresa (ecologisti permettendo).
Non si può dire che i vertici attuali non ci mettano la faccia, ma questo non è sufficiente. Il procuratore ed ex-commissario Francesco Ferri ha chiarito che “bisogna arrivare al pareggio di bilancio nel 2015 per sperare nel 2016 in una crescita a doppia cifra”. Obbiettivi realistici, ma legati al GP d’Italia di F1, essenziale per la sopravvivenza dell’impianto brianzolo. Anche qui, bisogna stabilizzare il 2015 (cioè garantire che il GP non salti) e rinnovare per il futuro. Capelli è stato molto chiaro: “Siamo in trattativa con Bernie Ecclestone. Che è molto pragmatico, la storia di Monza gli interessa ma non gli basta. Il GP di Germania è saltato, pur con la Mercedes campione del Mondo. Il contratto per la F1 è molto oneroso -20 milioni di euro circa, ndr-, ma è un investimento. Con quei soldi, e confidando nei risultati della Ferrari, se ne possono incassare molti di più e far ripartire tutto. Anche le istituzioni lo devono capire”.
L’ultimo riferimento non è casuale: proprio 20 milioni è la cifra che la Regione Lombardia metterebbe sul piatto per l’Autodromo, ma dovrebbero essere defiscalizzati, per non perderne per strada 8. Alla fine, anche Monza spera in una mano dall’Expo. Il commissario preposto, l’assessore regionale Fabrizio Sala, ha specificato: “Bisogna che il governo sblocchi la situazione. Il ritorno sarebbe ben superiore agli 8 milioni di incasso di quelle tasse. È chiaro che senza defiscalizzazione non ha senso dare quel contributo”.