Nella sessione pomeridiana la situazione al vertice sembra non cambiare, dato che sono sempre i tre spagnoli a giocarsela. Ma intanto è cambiato il leader, con Lorenzo che migliora di circa 4 decimi il tempo della mattina e passa a condurre. Migliora anche Pedrosa, di poco più di un decimo, ma non basta a battere Lorenzo nonostante il suo sia il tempo migliore fino ai soliti, scoppiettanti minuti finali del time attack. Marquez è sempre 3°, ma anche lui migliora, circa due decimi e mezzo. Appartiene a Marc anche il 3° tempo della parte centrale della sessione, quella dove si lavora più sul passo. Nemmeno Valentino va male, prima dei minuti finali, non riesce a migliorare iltemmpo della mattina ma è 4° di sessione, mentre Iannone è 2° (nei primi minuti cade alla curva 8, ma rparte con la seconda moto). Ma il tempo dell’assalto finale al cronometro arriva e Lorenzo firma il crono migliore in 2’00”246, seguito dal 2’00”293 di Pedrosa (distacco di soli 477 millesimi) e dal 2’00”472 di Marquez. Al 4° posto Iannone, che ha un bel guizzo finale, così come Crutchlow, Aleiz Espargaro e Dovizioso, rispettivamente 5°, 6° e 7°.
Le FP2 di Rossi sono contraddittorie e altalenanti. Iniziate in sordina, si evolvono con buoni progressi fino a circa 10 minuti dalla fine, quando Valentino, come tutti, è pronto all’attacco finale. Solo che questo non è mai avvenuto, dato cha Rossi abortisce lo “stint” rientrando ai box senza avere più il tempo di cambiare moto. Il suo atteggiamento è quello del pilota palesemente insoddisfatto della moto, con gesti che mimano inequivocabilmente un comportamento instabile di quest’ultima (problemi di chattering, ma non è chiaro se la colpa sia della moto o della gomma morbida montata per il time attack). Morale? 8°.
Dovizioso naviga per tutta la sessione ai margini della Top 10, salvo prodursi in un colpo di reni finale che lo porta al 7° posto, ai danni di Rossi. Nella combinata delle libere 1 e 2 Rossi è ancora 5°, grazie al 2’00 delle FP1, ma tutti i top rider hanno migliorato in FP2, lui no. Al di là di quello che sicuramente è stato un inconveniente tecnico, c’è da dire che Valentino non ha usato le gomme medie o morbide, girando con le dure davanti e dietro (per Marquez e Pedrosa dura dietro, per Lorenzo gomme usate e mescole più morbide).