Come detto sopra, l’obiettivo di queste moto è il costo contenuto. Yamaha è riuscita nell’intento (il prezzo, 5.640 euro chiavi in mano, è a metà strada tra Honda e il duo KTM-Kawasaki) mantenendo un buon livello di qualità e cura dei dettagli. Il muso, con i due lunghi fari simmetrici, è aggressivo, il silenziatore basso ricorda quello della nuova R1 (qui il nostro test), i cerchi a 5 razze sdoppiate di colore blu (per la colorazione Race Blu) la rendono corsaiola e il faro dietro è completamente a LED.
Saliti in sella si può apprezzare la triangolazione sella-pedane-semimanubri, che favorisce una postura molto comoda anche dopo diverse ore. Anche se l’impostazione di guida non è così estrema come ci si potrebbe aspettare su una carenata, il design del cruscotto evidenzia il DNA da R-Series di questa piccola sportiva. Come sulla R6, il contagiri con sfondo nero è sulla sinistra, mentre sulla destra è presente un display con numerose informazioni: in grande la velocità con la marcia inserita, poi c’è il livello del carburante, la temperatura dell’acqua, i consumi rilevati e diversi trip di chilometraggio. Ovviamente, non manca la spia flash di cambiata, proprio come sulle supersportive di grossa cilindrata.