Confindustria Ancma ha sempre stigmatizzato la maleducazione che esiste in una minoranza di utenti di diversi veicoli, ma nello stesso tempo ha sempre difeso il diritto degli appassionati di praticare il proprio sport preferito, nel rispetto delle regole e della compatibilità ambientale. Sappiamo bene che occorre educare all’utilizzo dei mezzi, a 2 o 4 ruote, coloro i quali approcciano i percorsi di fuoristrada e di conseguenza concordare con le autorità sul territorio i percorsi fruibili, senza provocare danni. Non serve tuttavia un pregiudizio contrario al fuoristrada tout court, molto meglio valorizzare tutti gli attori che si sforzano di promuovere comportamenti virtuosi e che svolgono un’attività di formazione in tal senso. Il taglio del servizio trasmesso finisce per danneggiare chi pratica seriamente uno sport che avvicina alla natura e non vuole certo distruggerla. I costruttori di moto dedicate al fuoristrada sostengono un utilizzo responsabile e civile dei veicoli che sono regolarmente omologati e sono perfettamente conformi ai requisiti previsti dal Codice della Strada. Confindustria Ancma mette a disposizione la propria esperienza per affrontare il tema nel rispetto delle diverse competenze e responsabilità e nell’ottica di favorire la condivisione dei regolamenti che consentano la pratica del fuoristrada senza condanne pregiudiziali.