Viene da chiedersi se, a fronte della “mancata copertura finanziaria delle misure contenute nel provvedimento”, i feriti (e morti) che si contano ogni anno sulle nostre strade costino davvero meno allo Stato. Nel 2013, secondo dati Aci-Istat, su 41.618 incidenti a motociclisti ci sono stati 724 decessi, mentre su 14.769 incidenti di ciclomotori sono stati 125. Delle 3.385 vittime della strada nel 2013 (dati Ania), oltre un quarto era a bordo di uno scooter o una moto.
Oltre il 40% dei morti sono giovani tra i 14 ed i 29 anni e, anche se gli incidenti di moto e scooter sono in diminuzione (vuoi per il progresso dei mezzi, vuoi per una maggiore consapevolezza rispetto al passato), l’indice di mortalità per le due ruote è più che doppio rispetto alle auto. Insomma, non bastano Airbag (qui l’ultima novità Dainese-Peugeot), ABS, controlli di trazione e quant’altro: servono certamente prudenza ed attenzione, ma anche un’educazione stradale all’altezza dei mezzi (tecnologici) che guidiamo. Ma niente possiamo quando la causa degli incidenti sono il degrado delle strade o il mancato rispetto nei nostri confronti da parte degli altri utenti della strada... Per una volta si stava per riuscire ad andare al di là delle solite raccomandazioni ai motociclisti di guidare responsabilmente e con maggior rispetto del Codice (come se automobilisti, furgonisti e camionisti fossero immuni da colpe, anche se alla fine le conseguenze peggiori le subiamo noi), invece questo è un vero e proprio passo indietro. Ma la discussione continua...