Ultimamente stiamo parlando di MV Agusta in relazione a nuovi modelli presentati, come la
F3 e
F4 RC (ma arriveranno anche la
Turismo Veloce e la Dragster in livrea “race replica”), ma non abbiamo certo dimenticato che, proprio in questi giorni, scadeva il limite entro il quale la Casa di Schiranna avrebbe dovuto presentare al Tribunale di Varese il piano industriale e finanziario finalizzato al rientro dalla pesante situazione debitoria che di fatto ha bloccato la produzione per mesi portando per l’ennesima volta MV Agusta sull’orlo del fallimento (50 milioni di euro è la cifra dovuta a banche e fornitori). La presentazione del piano era prevista dalla procedura scelta da Schiranna per affrontare la difficoltà, cioè la
richiesta di concordato di continuità. Questo va chiesto al Tribunale e, una volta ottenuto, consente di evitare il fallimento e continuare l’attività, i crediti vengono congelati e se ne chiede una riduzione, ma in termini comunque più vantaggiosi per i creditori rispetto al fallimento “puro”. Quest’ultima condizione viene valutata dal tribunale dopo aver ricevuto un piano industriale e finanziario, in seguito si convocano i creditori e si illustra loro la situazione, nel frattempo la produzione può continuare o riprendere.