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“Ha ragione Rossi: limitiamo la velocità massima delle MotoGP”

La maggior parte dei 1.742 votanti pensa che si sia esagerato o che i 350 km/h toccati al Mugello siano un limite da non oltrepassare, anche se c’è la consapevolezza che una MotoGP domesticata elettronicamente è contro il vero spirito delle corse e penalizza un po’ lo spettacolo

“ha ragione rossi: limitiamo la velocità massima delle motogp”

Fortunatamente non si tratta di un voto dato a caldo sull’onda emotiva di una tragedia in pista. È stata piuttosto una valutazione che abbiamo voluto fare a freddo insieme coi nostri lettori il giorno seguente il GP del Mugello, dove Andrea Iannone ha raggiungo i 350 km/h in sella alla Ducati Desmosedici: tutto questo ha un senso? Esiste un limite anche nelle corse oppure i piloti devono semplicemente fare i piloti?

 

LA MAGGIORANZA È D’ACCORDO CON VALENTINO

Il 55% dei nostri internauti invita a una profonda riflessione se non addirittura a un cambiamento: come dice anche Valentino, è idea diffusa che occorra porre un limite alla velocità massima delle moto che corrono nella classe regina. Ma c’è modo e modo per farlo: una persona su quattro crede che non abbia senso disputare un GP con mezzi che superano i 300 km/h; il 17% è meno “prudente”, ma ritiene giusto non superare la soglia attuale dei 350 km/h; c’è poi un 14% perfettamente in linea con Rossi: tetto massimo a 320 km/h!

 

LA SICUREZZA PASSA PER GLI SPAZI DI FUGA E GLI AIR BAG

Non hanno riscosso un gran successo le nostre “provocazioni”: creare delle appendici aerodinamiche che diano stabilità alle moto oltre i 300 km/h sembra una strada praticabile solo per il 5% dei nostri votanti, che si riducono addirittura al 2% quando domandiamo loro se il futuro passerà da una sorta di paracadute che si attiva in caso di incidente alle altissime velocità. Non hanno riscosso grande successo neppure i freni da 340 mm (7%), mentre è idea diffusa (e da noi condivisa) che la sicurezza passi attraverso uno sviluppo sempre maggiore dell’airbag (28%) e soprattutto aumentando sempre di più gli spazi di fuga e scartando le piste “pericolose” (58%).

 

GIUSTO PUNTARE SULLA SICUREZZA ANCHE A DISCAPITO DEL DIVERTIMENTO

Se la maggior parte dei nostri lettori ritiene, come detto, che un limite regolamentare vada imposto, è altrettanto vero che la metà di essi (49%) è consapevole del fatto che le gare tra moto “addomesticate” diventerebbero anche più noiose perché ci priverebbero della sfida tra motori in rettilineo (20%) e del confronto tecnologico tra le Case, vero sale delle gare (29%). Sono numerosi (36%), anche se in minoranza, coloro che invece non si sentirebbero privati del divertimento, convinti come sono che il bello delle gare è in curva (20%) o nelle classi minori, con velocità di punta basse e differenze minime (16%).

 

TANTI BEI DISCORSI, MA POI…

L’ultima domanda del nostro sondaggio ha dato risultati apparentemente contraddittori rispetto alle precedenti, e comunque difficili da decifrare. Quando domandiamo quale sia il limite “fisico” di una moto da corsa per evitare di “decollare” su un avvallamento o su un dosso, inizialmente sono arrivate risposte in linea con l’esito del sondaggio: per il 15% 360 km/h, per il 13% 380 km/h, per il 7% 400 km/h e per il 2% 420 km/h. Insomma, il pessimismo cresce di pari passo col salire della velocità. Però c’è un incredibile 62% che ritiene che la moto non abbia alcun limite quando arriveranno gli studi aerodinamici che ci sono oggi per esempio in Formula 1. Questo per dire che per quasi 2 persone su 3 vanno bene anche le sportellate a 500 km/h…

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