Caro Primo, l’HardDay oggi, come la Milano-Palermo ieri, è stata una prova tutt’altro che superficiale. A meno che non si confonda la leggerezza del racconto con la credibilità del risultato. E il risultato è questo: dopo 19 ore (e 21 minuti) ho chiuso il mio tour senza alcun indolenzimento alla schiena, al fondoschiena, al collo, alle articolazioni. Nessun “fischio” alle orecchie. Nessun principio di assideramento da freddo o di “emulsione” del sangue da vibrazioni. Idem per il passeggero: dici che è poco? Io direi, anzi, che per valutare il comfort di marcia di una moto che si dichiara Touring è difficile approfondire meglio la questione. Il fatto un po’ gossipparo forse lo vuoi vedere tu, che mi ribattezzi simpaticamente “Mister natiche d’acciaio”. La notizia giornalistica è che la Road Glide Ultra è una moto eccezionale per viaggiare (a parte - come già detto nel relativo pezzo su Motociclismo 04/2015 - l’assenza delle manopole riscaldate). Il classico percorso di 200-300 km - quello sì un po’ banale... - avrebbe esaltato questa moto come la quasi totalità delle altre turistiche moderne. L’HardDay invece certifica una straordinaria attitudine al viaggio. Dipende dal pilota super allenato? Niente affatto: io stesso, dieci anni più giovane, e con 400 km in meno sulle spalle, in merito alla Kawasaki 1400GTR (Motociclismo 09/2007) non fui altrettanto “generoso” nel descriverne il comfort di marcia.
Il sondaggio aveva previsto la riuscita dell’impresa:
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