Prima dominavano il Motocross delle Nazioni, ora vanno fortissimo anche nell’Enduro. Gli americani sono gente tosta, quando c’è da dare il gas a due mani non si tirano di certo indietro, soprattutto se le speciali vanno loro a genio. E per andare a genio agli americani devono essere qualcosa di molto simile alle gare di GNCC, il particolare Campionato Americano di Enduro (al quale ha partecipato anche Alex Salvini in occasione dell’ultima tappa 2014). I trascinatori della squadra nel World Trophy sono Russell (KTM) e Ryan Sipes (Husqvarna), ma vanno fortissimo anche Thaddeus Duvall (Husqvarna), Taylor Robert (KTM) e il “vecchietto” Michael Brown (Husqvarna), quest’ultimo uno dei pochissimi ad essere rimasto fido al potente e pesante 500 4T. Il tempo scartato è quello di Gary Sutherlin (KTM). Segue, in seconda posizione a 1’ e 14” il Team Australia, che vanta il Campione del Mondo E3 in carica, Matthew Phillips. “Tazmania”, per correre la Six Days, ha scelto, ancora una volta, la KTM 350 4T anziché il suo solito 300 2T. Segno che il 2016 è l’anno giusto per cambiare cilindrata? Sappiamo solo che va forte anche con un 4T: meglio di lui solo Daniel Milner (Yamaha), sorpresa di due Six Days fa. Velocissimo, sempre per quanto riguarda il Team australiano, Joshua Green (Yamaha). La Francia parte a rilento, accusando un minuto e mezzo dai leader. Colui che in teoria sarebbe dovuto essere il capitano della squadra, in grado di segnare tempi strabilianti al momento giusto, è invece il più lento: Mathias Bellino (Husqvarna), leader attuale del Mondiale E3, soffre per 6 settimane di stop dovute ad un infortunio agli arti. Santolino (Sherco) porta la Spagna al 4° posto grazie ai preziosi contributi di Josep Garcia (Husqvarna), Jaume Betriu (Husqvarna) e Cristobal Guerrero (Yamaha). Per trovare l’Italia bisogna scendere fino al 5° posto. Quest’anno non disponiamo della miglior formazione possibile a causa della decisione di molti Team di non partecipare, ma ci difendiamo alla grande. Nel Day1 i più veloci sono Jonathan Manzi (Husqvarna) e Oscar Balletti (KTM). Ottimo l’esordio del crossista della MXGP Davide “Potta” Guarneri, con una giornata in crescendo in sella ad una TM 300 2T identica a quella del buon Manuel Monni. Soffre un poco di inesperienza il giovane Matteo Bresolin (KTM), mentre Nicolò Mori (KTM) dimostra di cavarsela in ogni situazione con il suo quattroemmezzo. L’Italia accusa un gap di oltre 4’ dalla vetta e deve guardarsi le spalle dal Portogallo, dalla Gran Bretagna e dalla Finlandia, ma la gara è ancora lunga. Qui sotto ecco gli highlights del Day1.
Per quanto riguarda la categoria Junior, l’Australia sembra imbattibile. Addirittura 3 i minuti rifilati ai secondi classificati (gli svedesi) e 4 e mezzo quelli fatti pagare ai terzi (i francesi). L’Italia arranca in sesta posizione, con Mirko Spandre (KTM), Michele Marchelli (Husqvarna) e Matteo Pavoni (KTM) quasi sugli stessi tempi, mentre Nicolò Bruschi (Honda) soffre per il recente infortunio.