Il weekend del GP di Argentina era partito con l'incertezza del meteo, la confusione (e le solite polemiche) sulle gomme, con alcuni big in difficoltà (Rossi, Lorenzo, Dovizioso, Iannone, Pedrosa), altri confermatisi al top (Viñales), altri ancora risorti dopo le prestazioni un po' opache in Qatar (Marquez). E poi le grandi sorprese degli outsider che andavano in prova decisamente più forte degli ufficiali (Abraham, Baz, Bautista, Zarco e Folger...), le buone prestazioni di Aleix Espargaro con l'Aprilia. Tutto confermato in qualifica, con
Marquez davanti a tutti, e di un bel po', seguito da chi proprio non ti saresti aspettato.
Poi in gara c'è stata sa sagra degli errori e delle cadute. Jump start per Iannone; caduta alla prima curva per Lorenzo; giù anche Marquez, che stava stradominando, anche se forse non avrebbe avuto bisogno di tirare così tanto. A terra nello stesso punto anche Pedrosa, poi Dovizioso tirato giù dalla scivolata di Aleix (ma dice che la causa di tutto è stata una manovra di Petrucci, non Espargaro stesso)...
Mentre Abraham retrocedeva inesorabilmente, Rossi arrivava davanti: ha approfittato della caduta di Marquez, ma comunque era nel gruppo dei primi quattro. Solo che nel frattempo Viñales era scappato e Crutchlow pareva un mastino insormontabile, almeno fino a quando una spia rossa sul cruscotto non l'ha convinto a non esagerare, accontentandosi di un terzo posto che vale moltissimo, fosse anche solo per il fatto che quella di Cal è stata la prima Honda al traguardo. Così come quella di Bautista è stata la prima Ducati, con Petrux che ha perso il duello con uno Zarco sempre pià convincente e stavolta anche concreto. Superfluo dire che Valentino è sempre lì, con classe, esperienza, senso pratico e la giusta dose di attendismo che comunque deve far parte del bagaglio tecnico di uno che da 350 GP è al top!
Per ripassare tutto quello che è successo in gara,
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grande vittoria di un Morbidelli che ha resistito e ribattuto fino alla fine agli attacchi arrembanti di Alex Marquez. Grande Italia nella classe di mezzo, mentre in
Moto3 i nostri si sono di fatto autoesclusi dalle posizioni di vertice con confronti tra connazionali che hanno visto e cadute di Antonelli (bagarre con Fenati) e Digiannantonio (bagarre con Bulega).
Ma ora spazio alle immagini:
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