Intervista a Marco Sairu (head of engine project management)
Ci presenti il cuore della nuova Monster 1200
Il motore ha ora 150 CV a 9.250 giri/min, quindi 5 CV più della precedente S e 15 più della base. Per quanto riguarda la coppia siamo a 126 Nm a 7.750 giri/min, ma qui faccio subito la prima puntualizzazione interessante: abbiamo lavorato sulla fluidodinamica per essere molto orientati sulla coppia. Per darti un riferimento, a 3.500 giri/min c'è già l'80% della coppia massima. Nell'ambito della crescita delle prestazioni in termini di potenza stiamo cercando di tutelare quelle che sono le caratteristiche che hanno sempre contraddistinto i nostri motori, pur con qualche smagliatura nel tempo... Promuoviamo sempre più l'idea di avere una coppia consistente ai bassi, che poi è l'eredità del pompone.
Come avete ottenuto questi risultati?
Alcune cose sono state ereditate da quello che è stato lo sviluppo della Monster R. Ci sono quindi corpi farfallati ovali da 56 mm invece di quelli tondi e di diametro inferiore, abbiamo aggiornato la fluidodinamica dei condotti di aspirazione e aumentato il rapporto di compressione, che passa da 12,5:1 a 13:1. Queste sono le cure principali fatte al motore, che si abbina a un layout dell'impianto di scarico aggiornato per quello che riguarda il silenziatore. Diametro dei tubi di scarico e lunghezza dei primari sono simili a quelli della versione precedente, ma il nuovo silenziatore dà un contributo in termini di erogazione e prestazione.
E inoltre, ci lasci dire finalmente, c'è il cambio elettronico. Come mai c'è voluto così tanto per farlo debuttare?
Abbiamo dovuto sviluppare una strategia particolare, e in questo l'esperienza accumulata con la Panigale c'è servita molto, che ci consentisse di rendere applicabile il quickshifter a un motore diverso dal Superquadro. L'architettura del cambio, quando affronti il tema del cambio elettronico, necessiterebbe di una revisione per andare a irrobustire gli innesti e le dentature. L'interasse del cambio del Testastretta non è favorevole come quello del Superquadro alla trasmissione degli urti che derivano dall'applicazione del cambio elettronico, quindi lo abbiamo protetto con una evoluzione della strategia, estremamente raffinata. Da un lato permette di andare nella direzione di un utilizzo più stradale, dall'altro protegge il cambio e lo rende affidabile. Abbiamo voluto che tutto questo pacchetto funzionasse bene e quando ne siamo stati sicuri lo abbiamo portato su strada.