Dato che si tratta di un elemento che ricopre una certa importanza, su moto come queste, iniziamo dal look: la Road King Special è aggressiva. Harley-Davidson ha volutamente eliminato il superfluo per proporre una moto “total-black” d’impatto. L’idea è quella di mettere in evidenza i muscoli e catturare l'attenzione di chi ama il Marchio ma non le cromature. Il grosso fanale tondo attira su di sé lo sguardo, dominando la parte anteriore; il motore Milwaukee-Eight da 1.750 cc è possente e rappresenta il cuore della moto; la coda è ampia, a partire dalla sella, e termina con un parafango allineato alle valigie laterali. È una moto che si fa notare e incuriosisce soprattutto perché, se dal lato estetico strizza l’occhio al passato, mantenendo un family feeling riconoscibile, da quello tecnico si proietta nella moderna tecnologia, facendo segnare un salto generazionale. Parliamo in questo caso di sospensioni, freni, vibrazioni e altri “dettagli” che permettono di godersi un viaggio senza rinunciare al piacere di guida.
Una volta saliti in sella ci si trova comodamente inseriti e lo spazio è sufficiente a permettere una buona libertà di movimento. L’imbottitura è morbida e il bordo alto, nella parte posteriore della sella, invita ad alleggerire la tensione della fascia lombare.
La posizione non affatica e una volta appoggiati i piedi sulle grosse pedane, raggiunto il manubrio e portata la Road King Special a velocità di crociera ci si dimentica in fretta del numero di km lasciati alle spalle. Inserita la terza ci si dimentica anche del cambio, il motore spinge subito, sempre, anche quando lo si fa girare sottotono. Durante la prova abbiamo affrontato un percorso misto di circa 150 km: una sciocchezza per una moto fatta per macinare strada, ma sufficienti a farci capire di che pasta è fatta.
A fine giornata, dopo esserci mischiati con il popolo degli harleysti presenti all’European H.O.G. Rally (qui trovate
le foto della manifestazione), ci sono rimaste impresse tre cose: è comoda, il motore è "muscoloso" come sembra, ma non vibra come ci aspetta; è adatta a viaggiare e non affatica. Difetti? L’ambiente urbano non è il suo habitat preferito a causa della mole e della frizione dura da azionare. D’altro canto è una touring, non è fatta per guizzare fra i semafori; così come non è la moto adatta a chi cerca la sparata domenicale fra le curve, ma questo chi si avvicina a una Harley-Davidson come questa lo sa già. Se invece cercate fascino, volete sentirvi parte della grande famiglia Harley senza rinunciare al piacere di guida, volete una moto di carattere che vi permetta di fare strada, allora questa Road King è senza dubbio un’alternativa valida. Anche perchè, malgrado il peso della moto, i freni fanno bene il loro lavoro e la Road King Special copia bene la strada grazie a una ciclistica che non mette mai in difficoltà. Forse, il modo migliore per descriverla (ma questo vale un po' per tutte le H-D) è racchiuso nelle parole di un anziano harleysta che ci ha detto: "
L'Harley non devi guidarla, devi viverla. Tanti mi dicono che guido un "cencello", ma cosa vogliono capirne..io sono in sella da 45 anni".