La base tecnica è la medesima della Scout 1133 cc (
qui il test). Non solo le sovrastrutture e il layout generale, ma anche il telaio è una fotocopia di quello della Scout più grande: esempio più unico che raro nel panorama cruiser di media cilindrata, siamo al cospetto di un raffinato sistema scomponibile, con parti in alluminio pressofuso unite da elementi in acciaio, con il motore come elemento stressato. Rigidità e leggerezza in un colpo solo. Anche il bel bicilindrico a V di 60°, moderno nella tecnologia (raffreddamento a liquido, distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro e comando a catena) ed evocativo nell’estetica (il design esterno dei cilindri replica l’andamento delle aste e bilancieri delle Scout anni Venti), sembra identico al fratello maggiore. In realtà dentro i cilindri galoppano pistoni di diametro inferiore per una cilindrata totale di 999 cc. Questa riduzione ha abbassato i valori di potenza e coppia massima, ma anche l’inerzia meccanica: c’è un po’ meno schiena, ma la risposta al comando del gas è più pronta e il bicilindrico prende giri con brio. Per questo stesso motivo il cambio ha 5 marce in luogo delle 6 della Scout 1133. Analizzando la scheda tecnica e i rapporti di ogni singolo innesto, si scopre che però prima e ultima marcia sono identiche nei due modelli: cambia la spaziatura intermedia, “
ma con un motore più pronto si può fare a meno di una marcia” ci spiegano i tecnici Indian.