Dopo il canonico giro di riscaldamento, la Q2 parte con una sorpresa: Rossi torna subito ai box per un cambio gomme. In realtà ha rodato l’anteriore utilizzando una posteriore usata. Ora ha la posteriore nuova e l’anteriore “calda”.
Intanto Smith si porta al commando con 1’32”589. Ma dura poco: lo passano prima Pedrosa e poi Marquez, con un grandissimo 1’31”884, a tre decimi scarsi dal record assoluto di Indianapolis, che già gli appartiene (1'31”619, fatto l’anno scorso). 4° è Pol Espargaro, seguito da Lorenzo, Iannone e Dovizioso. Rossi riparte e fa un giro in 1’32”511 che gli vale il 3° posto.
A metà sessione la lotta si calma un po’ in attesa del gran finale. Riapre le danze Pedrosa, con tempi record a 5 minuti dalla fine: il suo miglior crono è 1’32”055, a causa anche di un paio di errori (e rischi) che lo rallentano privandolo di una pole che parrebbe alla sua portata. Si migliora ma resta 2°, a 0"171 dal compagno di squadra.
Lorenzo tenta la carta della posteriore media, ma intanto è Smith che impressiona tra gli yamahisti: 3° con il tempo di 1’32”269. Almeno finché Crutchlow non gli soffia la posizione con 1’32”208.
Mentre dietro di lui fanno di tutto per avvicinarlo, Marquez fa un giro in 1’31”982, che legittima il suo primo posto, proprio mentre un grandissimo Petrucci passa al 4° posto, ricacciando Rossi al 6°. Intanto Lorenzo ha ancora un giro veloce a disposizione: 3° con 1’32”186. L’ultimo acuto della sessione è il tempo di 1’32”468 che porta Iannone al 7° posto: il pilota di Vasto avrà sicuramente voglia di festeggiare nel migliore dei modi i suoi 26 anni, che compie proprio nella giornata della gara (è nato il 9 agosto 1989, tra l'altro lo stesso giorno del suo manager, Carlo Pernat, che quindi festeggerebbe anche lui con più gusto i suoi 67 anni in caso di bel risultato di Iannone).
Pole position a Marquez, quindi, seguito da Pedrosa e Lorenzo in prima fila; seconda linea con Crutchlow, un fantastico Petrucci (è la sua miglior qualifica di sempre!) e Smith; terza fila per Iannone, Rossi e Viñales, poi Dovizioso e i fratelli Espargaro (Pol 11°, Aleix 12°). Notare che i primi 122 hanno tempi racchiusi in meno di un secondo.