A differenza del sistema frenante anteriore, dove la soluzione adottata dai piloti della MotoGP è piuttosto omogenea, per la frenata posteriore i piloti della MotoGP adottano soluzioni diversificate, seppur rimanendo fedeli ai prodotti Brembo. La pompa pollice Brembo è una di queste ed è oggi di uso comune in MotoGP perché garantisce un vantaggio, specie nelle curve a destra in cui altrimenti diversi piloti dovrebbero spostare il piede sulla pedana. Anziché ricorrere al pedale, possono azionare il freno posteriore con un comando a mano posto sulla parte sinistra del manubrio, attraverso il dito pollice. Oltre ad usarla per rallentare la moto in staccata, i piloti se ne servono per bilanciarla in fase di accelerazione, evitando nocivi pattinamenti, quasi fosse una sorta di traction control. Gli ingegneri Brembo progettarono la prima pompa pollice per supplire alle carenze fisiche di Mick Doohan, incapace di modulare la forza con la gamba destra dopo la caduta al GP Olanda del 1992 ed in grado poi di vincere 5 mondiali consecutivi dal 1994 al 1998. Oggi la pompa pollice è utilizzata da oltre un terzo di piloti in MotoGP, tra cui Valentino Rossi e Andrea Dovizioso. A settembre 2017 “il dottore”, dopo appena 23 giorni dalla rottura di tibia e perone destro e dal successivo intervento chirurgico, ha conquistato la prima fila al GP Aragon e in gara si è classificato al 5° posto, dopo aver occupato per 11 giri la seconda posizione: un risultato inimmaginabile solo qualche giorno prima e reso possibile, oltre che dal suo immenso talento, anche dall’utilizzo della pompa pollice che Brembo ha messo a disposizione del dottore proprio per ovviare alle difficoltà dovute a una gamba destra non al 100%.
Andrea Dovizioso è stato uno dei primi piloti della MotoGP attuale ad utilizzarla con costanza: la usava già in HRC, successivamente accantonata e poi ripresa da quando è in sella alla sua Ducati Desmosedici, in cui la usa solo nelle curve a destra perché in quelle situazioni, a centro curva, non ha la possibilità di usare il freno posteriore con il piede. Per riuscirci, alcuni tengono il piede in avanti, altri lo spostano sulla punta della staffa.