Friuli - Terre carsiche e strada del vino terrano
Aquileia
AQUILEIA Non sono molti i comuni che possono vantare dei centenari
fra i propri abitanti: Duino-Aurisina sì! Ma quale elisir di lunga vita
nasconde quest’area del Friuli Venezia Giulia? Una simpatica vignetta
ricorrente nelle locande descrive queste terre: “el triangolo dele bevude”.
Se è vero che “un bicchier di vino fa buon sangue” e “chi mangia sano
campa cent’anni” ecco svelato il mistero! Ma andiamo per gradi: prima
sosta obbligata la Basilica di Aquileia, annunciata dal suo campanile che
spunta dai tetti delle case circostanti. Nel corso della storia, malgrado
i molteplici restauri subiti da questo grandioso monumento religioso del
periodo romanico, le forme sono rimaste quelle volute dal patriarca Popone
nel XI sec. Una volta varcata la soglia, rispettoso silenzio e sguardo
incantato accomunano i visitatori: primo attore il pavimento a mosaico
da cui si slanciano le arcate trecentesche in stile gotico. Accanto, giochi
di luce creati dal sole esaltano i ruderi del Battistero. Giusto qualche
foto e poi di nuovo in sella: destinazione l’Isola del Sole, percorrendo
la lingua di asfalto che divide la laguna.
Grado, Duino, e le Osmize
GRADO, DUINO E LE OSMIZE Con un filo di gas si sfiorano i pescherecci
ormeggiati lungo le rive del canale mentre un marinaio stende con maestria
le reti al sole. Cavalletto, folle, via il casco... è il momento di respirare
il profumo del mare: benvenuti a Grado. Sosta caffé, poi due passi lungo
le viuzze verso l’antica cattedrale di S. Eufemia e la piccola Basilica
di S. Maria delle Grazie; se la giornata è limpida val la pena di soffermarsi
alla terrazza lungomare. Possibile deviazione l’isola con il Santuario
di S. Maria di Barbara, raggiungibile però solo in motonave. Rapido passaggio
attraverso la riserva naturale della foce dell’Isonzo, quindi Duino, da
dove ha inizio la caccia alle frasche! Ma di cosa si tratta? Semplici mazzi
di fogliame, posti in luoghi strategici per catturare l’attenzione del
viandante e condurlo alla scoperta delle “osmize”, il cui nome deriva
da “osmica”, in sloveno ottavina. Un passo indietro ai tempi dell’impero
austro-ungarico: otto i giorni concessi ai contadini per vendere i prodotti
frutto dell’agricoltura e dell’allevamento. Questa tradizione ha mantenuto
nel tempo la propria identità, prolungando a trenta i giorni di concessione
per necessità di turismo.
A tavola con lo sloveno
A TAVOLA CON LO SLOVENO Allegria e buon umore animano le serate dei
carsolini da aprile fino a settembre, offrendo al turista ospitalità e
tradizione gastronomica. Occhi ben aperti per trovare le prime osmize salendo
da Visogliano verso Malchina: un po’ di affettato e un buon bicchiere
di vino, sempre con moderazione: il giro è lungo, potreste piegare troppo!
Breve deviazione verso Slivia, dove gustarsi una bella vista panoramica
sul mare, magari seduti nuovamente ad un tavolino. Ampie curve e un saliscendi
immerso nel bosco vi condurranno a Precenico. Seguite per Ternova Piccola.
Una volta in paese cercate la frasca di Skerk, forse la più “genuina”
delle osmize. Come resistere... di nuovo giù il cavalletto e a tavola in
cortile: prosciutto crudo, ossocollo, ombolo, uova, salsicce, pancetta...
aiuto! L’allegria sale e si comincia a masticare le prime parole in sloveno:
“doberdan (buongiorno)... e un bicchiere di Terrano, grazie!”.
Strada del vino Terrano
“STRADA DEL VINO TERRANO” Dalla SP6 alla SP18, si prosegue in direzione
Sgonico. La caccia alle frasche segue le orme della “Strada del vino Terrano”,
moltiplicando le occasioni per una sosta culinaria. Una curiosità: poveri
postini novelli, nei paesi le strade non hanno nome ma soltanto il numero
civico, che a volte è provvisorio! Muretti di pietre delimitano le proprietà
dei contadini dando identità alle strade dell’altopiano carsico; alberi
in fiore, pascoli, doline, piccoli vigneti e tratti immersi nel fitto bosco
completano il panorama. L’andatura è turistica; se così non fosse risulterebbe
difficile far fronte alle continue tentazioni delle osmize.
Il meglio delle terre carsiche
IL MEGLIO DELLE TERRE CARSICHE Raggiunta Rupinpiccolo, se oscillate
in rettilineo, è tempo di deviare verso la Grotta Gigante: visita interessante
e quasi “terapeutica” per rinfrescarsi le idee prima di proseguire. Per
i più tosti ci sono: SP8, Repen (Rupingrande) e visita al Museo della Casa
Carsica. A Monrupino fate due passi a piedi per visitare il Santuario,
palcoscenico delle nozze carsiche. Tutti in carrozza invece a Opicina per
un’escursione romantica nel Carso con il vecchio tram a fune. Purtroppo
il Carso è stato anche scenario di massacri al tempo della Seconda guerra
mondiale, come ricordano i monumenti a Basovizza.
La Majenca e Trieste
LA MAJENCA E TRIESTE Qualche curva ancora per un panorama d’eccezione:
alle spalle la Val Rosandra e di fronte il golfo di Trieste. Ultima tappa
nell’entroterra San Dorligo della Valle, dove la prima settimana di maggio
ha luogo la Majenca, la più famosa festa dedicata alla primavera. Finalmente
Trieste, affascinante città della bora. Dal colle di San Giusto, dove si
trovano i resti della Basilica Forense, si domina il golfo, per poi scendere
a visitare il Molo Audace e Piazza dell’Unità d’Italia. Gas lungo costa
per le ultime soste al Castello di Miramare con lo splendido parco e il
“Giardino delle Farfalle”, e infine il sentiero Rilke che conduce al
Castello di Duino: un cammino immerso nel verde della scogliera con meravigliosi
scorci sul mare e sui resti delle due torri di guardia.
Bloc Notes
DOVE DORMIRE | ||||||||||||||||||||
Agriturismo Mezzaluna;
Malchina 54/a, Sistiana (TS); tel. 040-291529. Arredamento in stile medievale,
prodotti tipici. Azienda Agrituristica/Kmecki Turizem Skerlj; Sales 44, Sgonico (TS); tel. 040-229253 (3 appartamenti). Albergo Ristorante Krizman; Repen 76, Monrupino (TS); tel. 040-327115. Vicino alla Casa Carsica, menu con piatti tipici carsici e sloveni.
| DOVE
MANGIARE
| Agriturismo Gruden Zbogar; loc.
Samatorza 47, Sgonico (TS); tel. 040-229191. Con vendita di prodotti ovicaprini
e possibilità di vedere gli animali allevati. | Trattoria/Gostilna Sardoc; Precenico 1/b, Duino Aurisina (TS), tel. 040-200871. Ristorante Al Carso; Malchina 23/a, Sistiana (TS); tel. 040-299471. Ristorante Mili; Borgo Grotta Gigante 10, tel. 040-327330.
| DA
NON PERDERE
| La caccia alle frasche!
Ma di cosa si tratta? Semplici mazzi di fogliame, posti in luoghi strategici
per catturare l’attenzione del viandante e condurlo alla scoperta delle
“osmize”, il cui nome deriva da “osmica”, in
sloveno ottavina.
Un passo indietro ai tempi dell’impero austro-ungarico: otto i giorni
concessi ai contadini per vendere i prodotti frutto dell’agricoltura e
dell’allevamento. Questa tradizione ha mantenuto nel tempo la propria
identità, prolungando a trenta i giorni di concessione per
necessità di
turismo.
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| INFORMAZIONI
UTILI
| “Nozze Carsiche”, tel.
040-327122
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| LINK
| www.osmize.com
| www.marecarso.it
| www.triestetourism.it
| www.grado.it
| www.terranostra.it
| www.mezzalunanet.it
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| METEO
IN COLLABORAZIONE CON L'AERONAUTICA MILITARE
| www.aeronautica.difesa.it | |
Osmize: quando e dove
Per informazioni aggiornate e la lista completa delle osmize visitate il
seguente link: http://151.99.226.3/tsr/
Ambiente/carso/osmizze.htm
APRILE
Ferfoglia Paolo, Medeazza 6.
Fabec Franc, Malchina 49, tel. 040-299442.
Cante Ada, Slivia 25.
Skerk Alberto, Ternova Piccola 4, tel. 040-200937.
Gruden Mario, Samatorza 17.
Stolfa Fortunato, Sales 46.
MAGGIO
Cante Luigi, Prepotto 18, tel. 040-200760.
Doljak M., Samatorza 14.
Konjedic Milic Josica, Sgonico 34, tel. 040-229164.
GIUGNO
Pahor Federico, Medeazza 1, tel. 040-208166.
Kralj Giovanni, Slivia 9, tel. 040-200415.
Gomjzelj Doriana, Rupingrande/Repen 49, tel. 040-327104.
Bandi Viljem, Precenico 37, tel. 040-231007.
LUGLIO
Carli Natalina, Slivia 2/a, tel. 040/200634.
Puric Romano, Rupingrande/Repen 13, tel. 040-327446,
Milic Igor, Sgonico 4, tel. 040/229397.