Guida all'acquisto dell'usato: Piaggio Beverly 500
Nasce il Beverly 500
NASCE IL BEVERLY 500 Comodo, versatile, parco nei consumi ma
soprattutto
veloce, performante e con un prezzo di acquisto molto interessante. Sono
questi i primi elementi che si evidenziano non appena si è in sella al
Beverly 500, che la Piaggio presenta alla fine del 2002. Sul mercato degli
scooter la concorrenza è agguerrita, ma se si vogliono prestazioni e stabilità
la scelta il più delle volte si restringe a pochi modelli che di fatto
dominano il settore: il TMax della Yamaha e il Burgman della Suzuki.
L’entrata
in commercio del grosso Beverly a prima vista non dovrebbe impensierire
i mostri sacri del settore se non che la Casa di Pontedera si muove
brillantemente
su tre fronti che risultano vincenti: offre il mezzo ad un prezzo molto
competitivo, con le ruote alte, che dovrebbero garantire ottima stabilità,
e soprattutto con un propulsore esuberante in grado di lasciare indietro
gli avversari. Sul mercato vi è già da alcuni mesi il Beverly 200 che sta
riscuotendo un buon successo di vendite e l’arrivo del 500 incuriosisce.
Dopo averlo presentato al Salone di Monaco, Piaggio lo mette in vendita
nel novembre del 2002 ad un prezzo di 5.176 euro, contro i 9.049 del Burgman
650 e gli 8.711 del TMax 500. I colori disponibili sono inizialmente tre:
grigio, nero e bordeaux, tutti metallizzati.
Caratterisitche tecniche
CARATTERISTICHE TECNICHE Il nuovo modello monta il monocilindrico della
serie Master (Multi-valve Advanced Super Torque Engine Range) a corsa corta
di ben 460 cc, accreditato di quasi 40 CV che promette prestazioni mozzafiato
ed è vestito modernamente con diversi particolari molto personali. Rispetto
al fratello di cilindrata minore, il 500 cambia parecchio. E non può essere
altrimenti, se si vogliono garantire prestazioni in tutta sicurezza. Di
fatto ha lo stesso nome ed una linea per alcuni versi simile, ma nulla
di più. Il telaio vanta un interasse maggiore (1.550 contro i 1.470 mm
del 200), un’inclinazione del cannotto di sterzo e un’avancorsa
inferiori
(da 28,1° a 27,5° per il primo; da 115 a 111 mm per il secondo). Il reparto
sospensioni prevede una forcella Kayaba con steli da ben 41 mm, mentre
l’impianto frenante (ovviamente integrale) è formato da tre dischi di
ampio diametro (da 260 mm la coppia anteriore) e pinze con pistoncini
maggiorati.
Infine le ruote: se l’anteriore è rimasta identica a quella del fratello
da 200 cc (110/70-16”), per questioni di ingombro al posteriore ne è stata
adottata una più piccola ma più larga (150/70-14”). Le dimensioni dello
scooter sono importanti, ma non mastodontiche da spaventare i possibili
acquirenti di bassa statura: l’ingombro laterale non è eccessivo e la
sella è bassa (775 mm da terra). Potente il faro, alto e con ghiera cromata,
che ricorda a molti quello della classica Vespa. A prima vista dunque
si ha l’impressione di aver a che fare con uno scooter di grande sostanza,
compatto, che trasmette un senso di robustezza, stabilità, ma anche di
maneggevolezza.
Prestazioni sorprendenti
PRESTAZIONI SORPRENDENTI Motociclismo lo prova nel dicembre del 2002
ed i commenti sono più che favorevoli. A stupire sono soprattutto le
prestazioni,
che si pongono al vertice per la categoria dei maxi scooter. “Ripresa
da 50 km/h sui 400 metri: 13,327 secondi, velocità di uscita 140,1 km/h.
È record assoluto, non ci sono Silver Wing, TMax né Burgman 650 che
tengano”,
scrive il nostro tester. E poi ancora: “Il Beverly 500 è il nuovo
riferimento
in questa prova che per uno scooter è la più indicativa delle prestazioni
di cui è capace: se ne possono ricavare giudizi sulla potenza, sulla coppia,
ma anche sulla funzionalità della trasmissione”. Ma non c’è solo la
ripresa
ad entusiasmare. Anche accelerazione e velocità massima non deludono. I
400 metri con partenza da fermo vengono percorsi in 15,567 secondi con
una velocità di uscita di quasi 140 km/h (a titolo di paragone, il TMax
500 impiega 16,160 sec ed ha una velocità di uscita di 135,8 km/h); la
massima velocità invece raggiungibile si attesta a 163,7 km/h, contro i
157 km/h fatti registrare dal TMax. Solo il Burgman 650 riesce a fare meglio,
toccando quasi i 170 km/h (169,8 per la precisione).
Comfort e sicurezza
COMFORT E SICUREZZA Le prestazioni però non sono tutto, specialmente
per un mezzo che il più delle volte viene utilizzato quotidianamente nel
tragitto casa-lavoro. Ecco allora che occorre parlare di comodità, protezione,
maneggevolezza, consumi di benzina. Tutte caratteristiche che non mancano
al Beverly 500, come conferma Motociclismo nella prova: “Tra i pregi del
Beverly, al primo posto vanno senz’altro la posizione di guida e, più
in generale, la comodità. La sella è ampia e ben imbottita, degna delle
migliori moto da granturismo e sono ottime le relazioni con manubrio e
pedana. Quest’ultima è in sostanza formata da due alloggiamenti per i
piedi, che non hanno molto spazio per muoversi, ma nemmeno se ne sente
la necessità. Ottima la sistemazione anche per il passeggero. La bontà
della sella mitiga anche la scarsa propensione degli ammortizzatori ad
assorbire buche, tombini e pavè. Contenute le vibrazioni della meccanica”.
Negativo dunque il giudizio sugli ammortizzatori, che non si mostrano
all’altezza
della situazione: troppo poco scorrevoli e rigidi. Meglio si comporta la
forcella, anche se non eccelle come ci si potrebbe aspettare. Capitolo
positivo per i freni, che devono rallentare lo scooter che proprio un fuscello
non è, pesando poco meno di 200 kg (la lancetta della bilancia si ferma
a 197 kg). Gli spazi di arresto sono limitati e la modulabilità più che
buona. Comodo e funzionale il comando integrale: azionando la leva di sinistra
si comanda il disco anteriore dello stesso lato ed il posteriore. Manca
tuttavia, data anche la stazza dello scooter, il freno di stazionamento.
Limitato infine il consumo, nonostante le prestazioni ai vertici. Nel percorso
urbano si registrano tranquillamente i 18,1 km con un litro, che diventano
18,8 viaggiando a 130 km/h in autostrada. Il risultato migliore lo si ottiene
ovviamente su di un percorso extraurbano, dove i 20 km/litro sono alla
portata di tutti. Grazie al serbatoio da 13 litri l’autonomia è più che
soddisfacente.
Agile e divertente
AGILE E DIVERTENTE Vediamo ora come va nei citati percorsi. Da fermo
il peso si fa sentire, ma appena ci si muove, “scompare”. Nel
traffico
cittadino la maneggevolezza è buona e si apprezza il buon raggio di sterzo,
che fa scordare la lunghezza non proprio contenuta. Il meglio di sé, però,
lo da appena si abbandona la città per percorrere le strade extraurbane,
le tangenziali e le autostrade. Nel misto il Beverly si dimostra agile
e soprattutto divertente, grazie all’ottima tenuta di strada ed alla
prontezza
del motore. Occorre però guidarlo “di forza”, buttarlo e tenerlo
giù,
perché peso, gomme ed interasse lo rendono leggermente sottosterzante.
A suo agio anche in autostrada, dove può vantare una buona stabilità fino
alla velocità massima consentita per legge. Oltre, tende ad ondeggiare
leggermente, ma ciò è dovuto per lo più alla presenza di asperità o sconnessioni
trasversali dell’asfalto. Insomma, macinare chilometri è un piacere, che
può essere ulteriormente migliorato montando gli optional disponibili quali
il parabrezza, le borse laterali ed il bauletto. Da non dimenticare poi
il vano sottosella da 9 litri abbondanti, che può alloggiare un casco jet.
Non è molto, se paragonato alla concorrenza, ma per un “ruote alte”
è
già tanto.
Finiture ed aggiornamenti
FINITURE ED AGGIORNAMENTI Sono entrambi discreti, senza lode e infamia.
La strumentazione è poco precisa ed inizialmente manca l’orologio, ma
occorre tener presente il prezzo di acquisto, sicuramente basso. Negli
anni lo scooter rimane sostanzialmente invariato, a parte alcune piccole
migliorie e la possibilità di scelta di nuovi colori. Però ricordiamo che
dal 2006, con un anno di anticipo sull’entrata in vigore delle attuali
norme antinquinamento, il Beverly è già omologato Euro 3. La svolta avviene
al Salone di Milano che si svolge a fine 2006, quando viene presentato
il Cruiser, in vendita dall’aprile 2007. In pratica si tratta di un
Beverly
con un look più motociclistico. Tra le principali novità il manubrio “a
vista” in tubo cromato, il faro, gli specchietti cromati, una griglia
frontale più estesa ed una differente strumentazione formata da due elementi
circolari. Rivisto anche il posteriore, in particolare il parafango, il
faro ed il portapacchi. Cambiamenti anche per la meccanica con l’arrivo
del nuovo propulsore Master a doppia accensione maggiorato a 493 cc e capace
di 39,5 CV a 7.250 giri. Insomma, un maxi scooter con tante buone qualità,
pratico e funzionale, facile da acquistare sul mercato dell’usato dato
il buon successo di vendita che ha accompagnato questo modello sin dalla
sua nascita.