18 January 2013

Nasce Buell 1125R, diventa Magpul Ronin

Alla Magpul, marchio americano di armi, da circa 3 anni hanno in mente di mettersi a fare anche moto. Nasce così una nuova società (Ronin Motorworks) e questa moto specialissima è il primo frutto di questo sogno

Nasce buell 1125r, diventa magpul ronin

Dopo tre anni dalla presentazione del primo concept, tre anni di collaudi e di affinamenti, arriva ufficialmente la Magpul Ronin, una sorprendente trasformazione della Buell 1125R. Ma non chiamatela special, dato che alla base c’è una struttura industriale, la Ronin Motorworks, nata come costola di Magpul Industries (che si occupa di armi).

SAMURAI IN CERCA DI PADRONE
La Ronin è una moto di serie. A piccolissima tiratura ma di serie. Gli esemplari in via di realizzazione sono 47, come 47 erano i samurai che nel Giappone del 18° secolo compirono il suicidio d’onore dopo aver perso il signore al cui servizio erano (cliccate qui per approfondire la leggenda dei 47 Ronin). Dalla storia giapponese deriva il nome della società (Ronin appunto, scelto nel momento in cui la Buell cessava la produzione, lasciando molte moto senza… padrone), ma anche il nome della moto. O meglio, i nomi: ciascuno dei 47 esemplari avrà infatti il nome di uno dei 47 samurai. Di fatto ogni moto sarà, almeno per questo, un pezzo unico. Ma in realtà ogni esemplare sarà fortemente personalizzato e alla Magpul Ronin fanno sapere che lo sviluppo proseguirà instancabilmente anche nel corso della produzione. Quindi potrà darsi che il 47° modello abbia davvero parecchie differenze rispetto al primo.

MODERNA CAFÈ RACER
E allora vediamo com’è fatta la Ronin. Tutto parte dalla base della Buell 1125R, moto parecchio incompresa e spinta da tosto motore Rotax bicilindrico raffreddato a liquido. La cosa più evidente è l’avantreno: una forcella con articolazione a quadrilatero deformabile con scultorei bracci e ammortizzatore Penskee. Sulla parte anteriore della forcella è montato il radiatore singolo (la Buell di serie ne aveva 2), a destra del quale troviamo un doppio faro sovrapposto. Questa configurazione dell’avantreno, secondo la casa, non aumenta il peso né peggiora la guidabilità, oltre a caratterizzare inesorabilmente il look della moto. Tutta la zona del cupolino è stata rivista in stile minimale, cambiando il manubrio e la strumentazione ma, curiosamente, mantenendo il blocchetto di avviamento di serie. L’assenza dei radiatori laterali originari snellisce poi parecchio i fianchi di questa moderna café racer.

MANTENUTA LA PERSONALITÀ BUELL
Ma è tutta la moto ad essere stata oggetto di un grosso processo di alleggerimento e “svuotamento”, come dimostrano le minimaliste sovrastrutture interamente ridisegnate (sinceramente: non è che la 1125R originale fosse una gran bellezza…) che lasciano moltissima “aria” alle spalle del pilota. La Ronin appare effettivamente massiccia e proiettata in avanti, ma al tempo stesso agile e snella nella parte posteriore. Tra i dettagli significativi abbiamo i gruppi ottici (polielissoidali davanti, a Led dietro), la cover del terminale di scarico, le prese d’aria ai lati del serbatoio, la strumentazione Motogadget a singolo elemento. Della moto di serie sono stati invece mantenute alcune caratteristiche fortemente distintive e personali, come il telaio che sembra congiungersi col forcellone (elementi stilisticamente richiamati dal design della forcella) o la trasmissione a cinghia. E poi finalmente il motore è ben in vista.

47, NON UNA DI PIÙ
Le prime Ronin arriveranno a metà 2013 e costeranno negli Stati Uniti 38.000 dollari. La produzione inizierà con un lotto di 10 moto tutte in livrea nero/argento. Poi la casa comincerà ad apportare modifiche, che saranno decise di volta in volta per ognuno dei 47 esemplari previsti. Ovviamente cambieranno anche i prezzi. 

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