Cadibona: moto discriminate
Cadibona: moto discriminate
Per l’appuntamento con le lettere al direttore abbiamo selezionato questo ennesimo caso di discriminazione nei confronti dei motociclisti, costretti a viaggiare a passo di lumaca, mentre le auto possono “sfrecciare”. Dite la vostra (con civiltà…) nello spazio riservato ai commenti in fondo all’articolo.
Caro direttore, probabilmente ne siete già al corrente, ma vi segnalo ugualmente questo strano (si fa per dire) cartello stradale inerente i limiti di velocità, fotografato sulla strada provinciale numero 29 del Colle di Cadibona in direzione Savona. La domanda sorge spontanea: l’articolo 3 della Costituzione non vale per noi motociclisti?
Valentino Antinolfi, e-mail
RISPONDE LA PROVINCIA DI SAVONA: DECESSI IN CALO DEL 93%
Allo stato attuale la S.P. n. 29 è classificata, ai sensi del D.Lgs 285/1992 “Nuovo Codice della Strada”, come strada tipo “F – strada locale extraurbana”. Risale al mese di ottobre 2001 il passaggio dell’arteria in oggetto dall’ ANAS alla Provincia di Savona. A seguito dei numerosi incidenti, alcuni dei quali mortali, che hanno visto coinvolti autoveicoli, mezzi pesanti e motoveicoli (soprattutto nei fine settimana, durante la stagione estiva), era stato richiesto alle Polizie locali e alla Stradale, un elenco con tutti gli incidenti e le progressive chilometriche indicate, avvenuti nel periodo 2000 - 2001 – 2002 - 2003. Dopo numerosi incontri con le Forze dell’ordine e con i responsabili dell’ufficio sicurezza della provincia di Savona, al fine di incrementare la sicurezza nel tratto tra il Comune di Altare e Savona, direzione monte-mare, nel 2003, era stata adottata un’ordinanza per limitare la velocità: 80 km/h per autoveicoli e 60 km/h per le moto predisponendo, inoltre, interventi sul manto stradale con posa di asfalto antiscivolo. Trascorsi due anni di monitoraggio sulla S.P. n. 29, si era potuto constatare una drastica diminuzione degli incidenti stradali, con una percentuale minore di incidenti mortali del 93%. Per tali motivi ancora oggi vige tale limitazione di velocità.
IL COMMENTO DI MOTOCICLISMO
Prendiamo atto della risposta della Provincia. Ma ci sorge solo un dubbio, non è che il calo degli incidenti potrebbe essere dovuto anche – se non soprattutto – al rifacimento del manto stradale, piuttosto che alla posa di un cartello? Inoltre, è plausibile che gli incidenti mortali siano capitati a motociclisti che viaggiavano tra i 60 e i 90 km/h? Quello che noi vorremmo vedere sono limiti giusti e – qualora l’alta incidentalità della strada lo dovesse imporre – controlli di velocità nei punti a rischio, magari correttamente segnalati. È frustrante che in questo Paese, per punire una percentuale di idioti, si abbassi a livelli insulsi il limite di velocità per tutti (ma c’è chi sta peggio…). Un’ultima considerazione, non è che l’incidentalità è precipitata perché i motociclisti hanno abbandonato la strada? Con tutte le conseguenze turistiche del caso, ovviamente. I limiti, in questo caso come in quello della statale Bidentina, cui si riferiscono le foto della gallery, sono talmente bassi che neppure questo ghiotto metodo anti eccesso di velocità in sperimentazione negli Usa potrebbe essere sufficiente.
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