Tre naked sportive si sfidano in pista a Monza: Ducati Streetfighter S, Buell 1125CR, KTM 990 Super Duke R
Rettilineo e Prima variante
RETTILINEO E PRIMA VARIANTE Buell 1125CR, Ducati Streetfighter S e
KTM 990 Super Duke R sono tre nude supersportive con in comune
la
velocità da strappare le braccia al pilota, l’efficacia
di guida
quasi come sportive purosangue e tanta potenza che
quasi impennano
anche da ferme, al semaforo, in folle.
Sul circuito di Monza la Streetfighter si lancia sul rettilineo e la
CR già suda per stare al suo fianco. La Super Duke, con una
cubatura di 990 cc contro i 1098 cc di Ducati i 1125 cc della Buell,
può tenere il passo solo sfruttando la scia delle due lì davanti.
Da metà rettilineo in poi i manubri iniziano a oscillare
vistosamente.
Chi più (Kappa), chi meno (CR). Non da chiudere il gas, ma in sella
le pulsazioni aumentano. L’italiana brucia il cartello dei
300 m della Prima Variante a 276 km/h indicati. In merito ai
freni,
con un solo dito Ducati si può ribaltare. KTM è più dolce,
quindi più facile in inserimento, e comunque con due dita, volendo, si
solleva il retrotreno a 200 km/h. E Buell… ha preso il riferimento
delle altre ma non ha forza per fermarsi in tempo. Sfila nella via
di fuga: dalla prossima staccata frenerà un istante prima.
Il servizio completo e la comaprativa su strada su Motociclismo di giugno.
Curva Grande, Roggia, Lesmo
CURVA GRANDE, ROGGIA, LESMO
Via dentro Curva Grande in pieno, il busto fuso coi serbatoi.
Kappa
perde ancora qualche metro dalla ‘Fighter, mentre la
CR, all’inseguimento
dell’austriaca recupera un po’ di terreno.
Di nuovo tutti oltre 240 km/h,
di nuovo tutti a frenare. KTM entra nella Variante della Roggia col
freno tirato, e come se il pilota avesse due molle al posto delle gambe
salta da sinistra a destra ed è già uscita impennando sul cordolo.
Facile e naturale.
Ducati, e soprattutto
Buell, sono più resistenti quando cerchiamo di inserirle
in curva ancora “pinzate”, per ragioni forse legate alle inerzie
delle ruote. Meglio mollare il freno un attimo prima, arrotondare un po’
la traiettoria e farle scorrere di più a centro curva. Manovra un filo
più macchinosa nello stretto e, quindi, poco più lenta. Kappa tiene
il metro di vantaggio alle due Curve di Lesmo e, tutt’uno col pilota,
punta il Serraglio. Il punto peggiore della pista, per tutte tre.
Variante Ascari
ASCARI La Variante Ascari
è già a 200 m e Ducati e Buell sul rettilineo si sono
fatte
sotto a KTM. Dalla sesta passiamo alla terza marcia (tre
ottimi
cambi: solo un filo duro Ducati e un po’ lungo negli innesti
KTM), le forcelle assecondano la staccata molto bene.
Qui ‘Duke e CR, che pure
ospitano il pilota in modo opposto (Buell sembra una sportiva coi semimanubri,
KTM una motard col serbatoio da naked) esaltano. Sono veloci,
precise, scorrevoli, rapide nel cambiare direzione.
La ‘Fighter di più. Non segue una traiettoria, va dove guarda il
pilota. È incollata all’austriaca, che nel lungo destra da 140 km/h della
Ascari oscilla lievemente, accarezzando l’asfalto con le pedane. Lei,
la rossa di Borgo Panigale, ha più luce a terra e un davanti
sicuro come cemento armato, cioè più velocità di percorrenza
e possibilità di “inventare” dove mettere le ruote. Infatti
riesce
a stare più stretta in uscita dalla variante, quando l’acceleratore
va a fondo corsa un attimo prima di tutte.
Sfila all’interno KTM, che ora,
sul dritto, gioca in difesa. Passa anche la Buell in scia alla
“lepre”
e si tira dietro l’austriaca. Al cartello dei 200 m siamo tutti oltre
250 km/h.
Parabolica
PARABOLICA Gli stop della
’Fighter, accendono l’ultima staccata.
Kappa esce dalla scia
della CR e si porta all’interno ritardando un istante la
pinzata.
Ducati, sdraiata sull’asfalto, è pronta a scatenare i
suoi 140 CV. Tanto c’è il controllo di trazione (DTC) a curarsi
dell’aderenza.
Il posteriore comincia a disegnare un’infinita riga nera
sull’asfalto
e la rossa si allontana. La ’Duke vuole sfruttare i suoi ottimi
medi in uscita di curva per tenere la seconda posizione, e anticipa
un istante l’apertura del gas. Troppo: il posteriore scivola,
prende un’imbarcata e subisce il ritorno di Buell, che ha una
trazione leggermente migliore.
Il traguardo è lì all’uscita
della Parabolica: la CR succhia fino all’ultimo cm la scia e con
lo slancio dei suoi 5 CV in più affianca Kappa proprio sul traguardo. Un
istante troppo tardi, però: al fotofinish è l’austriaca a salire sul
secondo gradino del podio, dietro la Streetfighter.