Viaggio in Svizzera: mototurismo sulla Route 66 elvetica
Nel cuore della Confederazione
Grand Tour of Switzerland
L'accoglienza dei "mastini delle alpi"
Per prima cosa puntiamo le ruote verso i 2.474 metri del Gran San Bernardo, la giornata è tiepida, l'asfalto pulito e la strada quasi vuota. In cima troviamo l'ospizio che ospitò Napoleone diretto verso Genova, alla fine del 1700 (impresa celebrata dal celebre quadro di Jacques-Louis David). All'epoca qui vivevano dei monaci dediti all'allevamento dei San Bernardo, utilizzati come cani da trasporto e, in seguito, come cani da valanga. Beh, siamo accolti proprio dai discendenti di quei cani, stupendi nella loro mole, e dalla fondazione Barry (dal nome del mitico San Bernardo che salvò oltre 40 persone nei primi anni del XVII secolo) che organizza delle passeggiate nei boschi circostanti in loro compagnia: per ogni camminata sono previste massimo 10 persone (e 10 cani), da giugno a ottobre. Un diversivo divertente e istruttivo che vale la pena prendere in considerazione (una passeggiata di circa un’ora in compagnia dei San Bernardo, costa 48 franchi per gli adulti, 20 per i bambini. Necessaria la prenotazione tramite la Fondazione Barry).
Nel... nostro bar
Ci godiamo quindi le curve che dal passo ci porteranno fino a Martigny e, all'altezza di Vernayaz, ci concediamo un caffé al Joe Bar Team, segno inequivocabile di quanto questa strada sia meta di motociclisti.
Sagoma inconfondibile
La grande forchetta
Il vino dei "tre soli"
Prima di continuare il nostro Grand Tour verso Lucerna, proseguiamo per un tratto in direzione di Losanna, infilandoci nella Route Cantonale Vevey-Forel Lavaux, per poi perderci all'interno degli oltre 830 ettari di filari conosciuti come Vigneti di Lavaux, dal 2007 Patrimonio UNESCO. Si dice che l'uva qui sia unica perché usufruisce dei “3 soli”: quello classico, quello riflesso dalle acque del lago e quello restituito in forma di calore dagli infiniti muretti di pietra che circondano le viti.
Il viaggio prosegue... in un cesto
Dopo la notte passata sul lago, ci alziamo prestissimo, il sole deve ancora sorgere e noi vedremo l'alba da un punto di vista veramente privilegiato: a Châteaud'Oex ci attende niente di meno che una mongolfiera! Un'esperienza emozionante, incredibile. Arriviamo, parcheggiamo le moto nel luogo dell'appuntamento e saliamo sul pulmino che ci porterà al prato del decollo, dietro c'è il carrello con una sacca (incredibile che la mongolfiera sia tutta lì dentro!) e il cesto di vimini che ci trascinerà fino a oltre 3.000 metri d'altezza. La sensazione che ci colpisce di più è proprio il decollo, non si sente nulla, silenzio assoluto e calma. Sporgendoci dal cesto che ci contiene vediamo l'ombra del pallone prima allungata, poi sempre più piccola e tonda, finché, senza quasi rendercene conto, superiamo le cime delle montagne che ci circondano e sentiamo il nostro pilota che dice “Mesdames et Messieurs, nous sommes à 2.500 mètres!”.
Atterraggio aleatorio
Tramonto sul monte Rigi
Pensavamo di essere distrutti dopo la sveglia notturna, invece questo viaggio nei cieli ci ha caricati di gioia e adrenalina. In effetti la strada che da Château-d'Oex ci porta fino ai laghi di Thun, Brienz, Lungern, Sarn e, infine, di Lucerna - meglio conosciuto come Lago dei Quattro Cantoni – è davvero piacevole, con tratti da guidare allegramente (ma occhio, gli autovelox sono ovunque e le multe salatissime!) e un panorama fatto di acqua e piccole fattorie. Siamo entrati nella Svizzera germanofona e qui, precisamente alla stazione della cremagliera, ci attende Werner: cappello per proteggersi dal sole, bastone per camminare in montagna e un buon italiano contaminato da un divertente accento svizzero. Sarà la nostra guida per il monte Rigi, dove concluderemo questo Grand Tour osservando il tramonto cedere il passo all'oscurità con l'immediatezza tipica delle montagne, subito prima di una cena a base di formaggi eccezionali. E, ci garantisce, di cose da scoprire ce ne sono ancora tante…
Compagno di viaggio: BMW C 650 GT
Il maxi scooter Touring bavarese è un mezzo che si adatta bene ad un viaggio come questo, nel quale si possono apprezzare le sue doti di comfort e disponibilità di carico. Tanti gadgets e molta attenzione alla sicurezza: ABS (Bosch 9.1MP a doppio canale, che regola indipendentemente il circuito freno della ruota anteriore e della posteriore), controllo automatico di stabilità ASC (Automatic Stability Control), parabrezza regolabile su tre altezze, grande schermo LCD con contagiri integrato e tachimetro analogico che fornisce informazioni davvero complete (ora, data, consumo medio carburante, velocità media, temperatura esterna, chilometri disponibili dall'entrata in riserva eccetera) e l'interessante Side View Assist, un sistema che avverte il guidatore, tramite accensione di triangoli luminosi alla base degli specchi, del sopraggiungere di altri veicoli nel cosiddetto “angolo morto” del retrovisore. Da guidare è dinamico e piacevole, con un motore sempre pronto (ma occhio al cavalletto: sfiora l'asfalto con una certa facilità), bella la sensazione in sella da “ammiraglia” e buona la protezione dall'aria, anche se oltre gli 80 km/h si innesca qualche turbolenza, rumorosa più che realmente fastidiosa.
Le tre cose da fare
Da vedere: Alimentarium e Lavaux
Dove dormire
Dove mangiare
Bergrestaurant Timpelweid
- Schillerweg 1, Lower Station, 6440 Brunnen
- Tel. +41 418200110
- www.urmiberg.ch/restaurant
Prezzi medi 25/40 euro a persona.
Auberge De Vigneron
- Route de la Corniche 16, 1098 Bourg-en-Lavaux
- Tel. +41 217991419
- www.aubergeduvigneron.ch