Disastro Honda ad Austin: Rins vince davanti a Rossi
Nel suo terreno di caccia, Marquez lascia a Rins la prima vittoria in MotoGP, dopo aver battuto Rossi. Non terminano la corsa nemmeno le Honda di Crutchlow e Lorenzo, bene invece Ducati con Miller a podio e un Dovi alla riscossa. Viñales, pasticcio in partenza e anche dopo...
I cittadini della capitale texana hanno uno slogan, keep Austin weird, che ben si adatta a riassumere questa edizione del Gran Premio delle Americhe: tra cadute, sorpassi e vittorie ce n’è da scrivere un intero libro.
Alex Rins vince la sua prima gara in MotoGP, la seconda di Suzuki (Silverstone 2016) da quando è ritornata a correre nella Classe Regina. Il pilota spagnolo nato nel 1995 è il primo pilota a vincere ad Austin in tutte le classi: Moto3 nel 2013, Moto2 nel 2016 e oggi in MotoGP. “Una vittoria speciale anche perché sono riuscito a battere il mio idolo di sempre, Valentino Rossi” sono le parole di un emozionatissimo Rins al parco chiuso che festeggia davanti ad un Dottore brillante, ma non incisivo. Dopo aver comandato la corsa per diversi giri, Rossi non può nulla contro una Suzuki ed un Rins decisamente più competitivi, se non cercare di portare a casa il 198° podio in MotoGP. Completa il parco chiuso un eccellente Jack Miller che riassapora lo champagne del podio dopo la storica vittoria ad Assen 2016. Un risultato che ben rispecchia le performance dell’australiano al COTA: in tutte le sessioni è stato il pilota Ducati più veloce.
Il colpo di scena più grande rimane però la caduta di Marc Marquez alla curva 12. Uno zero che pesa tantissimo, non solo per il suo record personale di vittorie ad Austin (che si interrompe a 6 di fila) ma anche perché perde la leadership del campionato. Quella curva 12 è anche palcoscenico del ritiro di Jorge Lorenzo per problemi meccanici, mentre anche Crutchlow cade a terra mentre occupava una posizione da podio. Dunque, domenica nera per Honda, che può contare solo su Nakagami che termina decimo.
La leadership del campionato passa così ad Andrea Dovizioso, 4° ad Austin dopo una progressiva rimonta a partire dalla 13esima casella in griglia. Una Top 6 a prevalenza italiana, visto che dietro al Dovi troviamo Franco Morbidelli (5°) autore della sua miglior gara in MotoGP e un Danilo Petrucci ormai abbonato al 6° posto. Per la seconda volta in questa stagione Fabio Quartararo è il miglior rookie grazie al suo 7° posto, il giovanissimo francese riesce ad avere la meglio su un Pol Espargaro (8°) autore del suo secondo miglior risultato in sella alla KTM. Buona performance anche per Pecco Bagnaia, in difficoltà durante l’arco del weekend ma comunque in grado di terminare in Top 10.
Odissea invece per Maverick Viñales. Lo spagnolo viene penalizzato con un ride through per falsa partenza, ma dal muretto gli segnalano penalty (penalità) anziché ride through: nel primo caso il pilota deve percorrere un tratto più lungo della pista, cosa che Maverick esegue, tuttavia questo non basta. Nello stesso giro infatti il pilota Yamaha rientra nella corsia box, decisamente arrabbiato per questo errore di comunicazione. Nonostante tutto ciò, Viñales chiude 11° davanti ad un Iannone a punti ma ancora in grossa difficoltà con Aprilia.