a cura della redazione - 27 June 2021

BMW, l’eterna diatriba

Alcuni lettori criticano Motociclismo, additandola di essere una rivista “Pro BMW”, altri pensano che gli articoli non siano affatto "filo-tedeschi". Rispondiamo a due lettere per chiarire questa eterna diatriba

“Non siete affatto filo-tedeschi”

Caro direttore, quasi cado dalla poltrona leggendo la lettera che avete pubblicato qualche tempo fa (la trovate qui). Premetto: io sono “anti-BMW” con tutto il cuore (sono “giapponesista”), e non trovo per niente che gli articoli di Motociclismo siano sbilanciati a favore della Casa di Monaco. Ho cominciato a comperare la vostra rivista proprio per questo motivo. Sono bilingue italiano-tedesco, fino ai 35 anni leggevo la rivista tedesca Motorrad. Da loro qualsiasi categoria di moto venga comparata stravince sempre BMW. Ai tempi ne ero scocciato. Poi sono passato a Motociclismo e sono 10-15 anni che compro i vostri numeri e ogni tanto anche Motociclismo FUORIstrada. Trovo migliori i vostri articoli e i vostri test.

Christian – email

“Motociclismo, basta con la GS!”

Caro direttore, vi leggo dal 1988. Ho visto la lettera sulla quantità di BMW presenti sul vostro giornale. Che faziosità, penso. Su Motociclismo, la Bibbia delle moto! Caspita, il lettore Fabio Baldrati non ha mica torto. Chi se ne frega dei paramotori delle onnipresenti R 1250 GS. Non se ne può più di questa cavolo di GS... Fate pressione per reimportare la Honda CB1300 o la Yamaha XJR1300. A Palermo, poi, girano solo GS ed è chiaro che è una questione di moda. Mi rendo conto che io osservo le cose dal mio punto di vista anche se oggi il mercato dice GS. Ripeto, coraggio, coraggio e ancora coraggio! Vi prego, cambiate registro e ritornate alla vostra identità di rivista autorevole.

Francesco – email

La risposta di Motociclismo

Caro Christian e caro Francesco, la vostra visione, diametralmente opposta rispetto alla medesima questione, ci conferma che un prodotto di successo, nell’ambito di una passione grande come la nostra, o lo ami o lo odi. Vale lo stesso per tutte le grandi passioni, come per esempio il calcio o i GP: più una squadra o più un pilota è vincente, più divide il pubblico. Immaginiamo un motociclista mosso da intenzioni d’acquisto che si presenta di fronte a un concessionario dove è esposta, fra le altre, una GS nuova fiammante. Magari quell’appassionato esclude categoricamente di acquistarla per il semplice fatto che “io una roba da modaioli mica me la porto a casa”. Questa è una scelta legittima (e di pancia) del consumatore finale.

Ma noi “del settore” dobbiamo mantenere un approccio necessariamente laico rispetto a ogni prodotto che abbiamo di fronte. Ed essere al di sopra delle parti significa anche dire cose “sgradite” ad alcuni dei nostri lettori, e cioè che la GS è una delle moto più diffuse, malgrado il prezzo, forse perché oggi è una delle più equilibrate. Essere indipendenti significa anche usare come “cavia” la GS che trovate nella comparativa valigie (la trovate qui e nelle foto sotto). Questa scelta attirerà nuove critiche? Probabile. Ma se la GS è la maxiendurona per la quale sono disponibili (di gran lunga) più accessori aftermarket di questo tipo, perché mai dovremmo privare il nostro lettore di un’informazione così completa? O perché mai dovremmo impedire a un costruttore di partecipare a questa prova usando, al posto della BMW, una moto per la quale non ha un prodotto specifico?

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