di Beppe Cucco - 26 August 2023

Nuove QJ Motor SRT 800 e 800 X: come vanno, pregi e difetti

Fa la sua scena, incuriosisce e si guida bene. Il motore si fa apprezzare per il tiro immediato e non scalda. Comoda la posizione di guida, ma il comfort di marcia viene penalizzato da alcuni aspetti migliorabili. Alla versione “standard” si affianca la più avventurosa “X”, con cerchi a raggi da 19”-17”. Ecco la prova delle nuove QJ Motor SRT 800 e 800 X, con i pregi e i difetti, il prezzo e la scheda tecnica

Come sono fatte

Eccoci alla prova delle nuove QJ Motor SRT 800 e SRT 800 X 2023. Ma prima di salire in sella facciamo un breve ripasso. Sotto a queste linee eleganti e moderne si nasconde la base tecnica della Benelli TRK 800. A spingere la moto (ri)troviamo un bicilindrico parallelo di 754 cc, in grado di erogare una potenza massima di 77 CV a 8.360 giri/min. e con un picco di coppia di 66 Nm a 7.850 giri/min. (dati rilevati dal nostro centro prove). Il propulsore è incastonato in un telaio a traliccio in acciaio, che lavora abbinato ad una forcella a steli rovesciati Marzocchi da 50 mm e ad un forcellone in alluminio con monoammortizzatore centrale.

Due le versioni, che condividono l’estetica, la dotazione di serie e la base tecnica, ma si differenziano tra loro per un diverso setting delle sospensioni e i cerchi. Più stradale la SRT 800, con l’accoppiata di cerchi in lega da 17”, più incentrata sul mondo adventure la versione “X”, con cerchi a raggi da 19” ant. e 17” post.

Le abbiamo messe alla prova entrambe. Nelle pagine successive trovate le prime impressioni di guida delle nuova QJ Motor SRT 800 e SRT 800 X 2023, con i pregi e i difetti delle moto, i prezzi e la scheda tecnica completa.

SRT 800

Il suo peso, di 249,85 kg a secco sulla nostra bilancia, è tutt’altro che “piuma”, e nelle manovre da fermo si fa sentire. Serve forza per spostare la moto, ma per fortuna si tocca bene a terra con entrambi i piedi. E non serve essere degli spilungoni: la sella si trova a 834 mm dal suolo (861 sulla X) e, grazie alla seduta e ai fianchetti ben conformati, già piloti alti 170/175 cm toccano in modo soddisfacente. Grazie ad una buona bilanciatura, però, il peso sembra scomparire appena ci si mette in moto, con la SRT 800 che riesce a stare in surplace nel traffico. Complice una frizione ben modulabile, anche se non morbidissima. La posizione di guida è azzeccata e davvero molto confortevole. Si viaggia con il busto dritto, le braccia ben distese e le gambe piegate il giusto. È una posizione che non stanca nemmeno dopo ore di viaggio. Anche la sella, ben imbottita, è comoda. Un altro aspetto che ci ha piacevolmente colpiti è il poco calore emesso dal motore. Abituati ai recenti motori Euro 5, che in alcuni casi sono davvero fastidiosi sotto questo punto di vista, e considerando gli oltre 30 °C delle giornate nelle quali abbiamo effettuato la prova, pensavamo di trovarci in una situazione simile. E invece la SRT 800 non scalda, né in città, né durante i lunghi trasferimenti autostradali. Il comfort di marcia viene inficiato, però, da due aspetti migliorabili: il riparo aerodinamico e le vibrazioni. La carenatura protegge bene la parte inferiore del busto, i problemi si hanno nella parte superiore. I paramani sono grandi e robusti e non lasciano passare uno spiffero d’aria; il cupolino ha linee tese e una forma scolpita, ripara in modo egregio il busto, ma lascia completamente scoperte le braccia, le spalle e il casco. Purtroppo, al momento, non esiste un catalogo di accessori dal quale attingere per avere un cupolino più protettivo, ma la Casa sta lavorando con alcuni partner strategici per implementarlo quanto prima. Le vibrazioni, invece, sono diffuse su pedane, manubrio e nella zona del serbatoio, e queste nei lunghi viaggi autostradali si rivelano fastidiose.

Il motore dimostra subito una bella grinta, oltre alla voce, che è bella piena: si fa apprezzare da subito per il suo tiro immediato, permette di spalancare l’acceleratore già vicino ai 3.000 giri/min. anche nelle marce più lunghe. La sua progressione continua decisa fino ai 5.000 giri/min., si appiattisce per un istante, per poi spingersi, passati i 6.000 giri/ min, fino alla zona rossa, con una grinta tale da farti immaginare un allungo ancora maggiore. Occorre però tener presente che i punti in cui il bicilindrico cede qualcosa sono appena accennati e si superano con grande rapidità. Ha un bel carattere, quindi, sebbene leggermente ruvido: le prestazioni sono coerenti con il genere di moto e i medi risultano brillanti. Avremmo solo voluto meno gioco sul comando del gas e una risposta più diretta dell’acceleratore. In prima marcia la moto risponde secca, ma è uno scatto “sano”, di spunto, già in seconda questo effetto risulta mitigato e si viene fuori dai classici tornantini da 30 all’ora con una spinta brillante, e vista l’elasticità sul misto il cambio si usa ben poco, giocando con la seconda e la terza. Cambio che ci ha piacevolmente colpiti, con innesti corti, precisi e mai troppo contrastati.

Nella guida la SRT è prevedibile, intuitiva e anche divertente, e molto facile da “capire” anche dai neofiti. Viaggiare da subito con naturalezza appena saliti in sella è un risultato molto apprezzabile per questo tipo di moto. Nel misto il peso della SRT scompare quasi del tutto, il bilanciamento è riuscito, ma negli ingressi di curva la ruota anteriore da 17” risulta fin troppo svelta nell’impostare le traiettorie, con una progressione piuttosto brusca. È meglio quindi raccordare le curve prediligendo la scorrevolezza alla guida spigolosa. Anche perché le sospensioni sono tarate piuttosto sul duro e l’attacco del freno anteriore risulta brusco (la frenata, poi, è invece ben modulabile). Sommando queste due componenti e guidando da “coltello tra i denti” si rende la moto nervosa, più del dovuto. Non ha senso forzare su una moto di questo genere. Lei vuole correre rilassata tra una curva e l’altra, e guidata così esprime il meglio di sé. Inoltre, ha una luce a terra che consente di piegare molto senza consumare gli stivali né strisciare le pedane. La sua erogazione progressiva e la potenza in gioco non fanno sentire la mancanza del controllo di trazione, complice anche l’ottimo comportamento delle gomme Pirelli Angel GT di primo equipaggiamento.

SRT 800 X

Sulla versione “X”, invece, cambia la musica: le sospensioni sono più morbide e i cerchi a raggi con l’anteriore da 19” rendono la moto più “rotonda”. Forcella e monoammortizzatore copiano meglio le asperità dell’asfalto e insieme ai cerchi a raggi danno la sensazione di una maggior sicurezza. L’ingresso in curva è più morbido, mentre appoggio e stabilità sono superiori. Così ci rendiamo conto che con lo stesso impegno stiamo viaggiando più veloci. Quando si guida in piedi, poi, il manubrio si trova alla giusta altezza e la forma del serbatoio permette di stringere bene le gambe. Tra le due, considerato anche una differenza di prezzo di 500 euro, noi senza dubbio sceglieremmo la più avventurosa X.

Anche se il suo aspetto è da grande, la SRT 800 non è una premium, ma non dà nemmeno l’idea della moto cinese a basso costo, fa la sua scena, colpisce, incuriosisce e si guida bene. Non ha nessuna caratteristica che ci faccia dire “wow”, ma nemmeno qualche grande difetto che ce la faccia bocciare. Funziona tutto bene, in linea con la filosofia della moto.

Scheda tecnica

DATI TECNICI DICHIARATI (tra parentesi i dati della X)

  • MOTORE 4T, bicilindrico in linea, raffreddamento ad acqua, distribuzione con doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, alesaggio per corsa 88x62 mm, cilindrata 754 cc, rapporto di compressione 11,5:1, potenza max. 76 CV (56 Kw) a 9.000 giri/min., coppia max. 67 Nm (6,8 kgm) a 6.500 giri/min.
  • ALIMENTAZIONE iniezione elettronica, doppio corpo farfallato da 43 mm; capacità serbatoio 18,5 l.
  • TRASMISSIONE finale a catena; rapporto n.d.
  • CAMBIO a sei marce, rapporti interni n.d.; frizione multidisco in bagno d’olio assistita, comando a cavo.
  • TELAIO traliccio in tubi d’acciaio; angolo di sterzo n.d.; avancorsa n.d
  • SOSPENSIONI anteriore forcella Marzocchi a steli rovesciati, non regolabile, corsa 155 mm; posteriore forcellone oscillante in alluminio con monoammortizzatore centrale, completamente regolabile, corsa 51 mm.
  • RUOTE cerchi in lega di alluminio (cerchi a raggi tubeless); pneumatici Pirelli Angel GT ant. 120/70-R17”, post. 180/55-R17” (pneumatici Maxxis MaxxVenture MA-ADV, ant. 110/80-R19, post. 150/70-R17).
  • FRENI anteriore doppio disco da 320 mm con pinza Brembo ad attacco radiale a 4 pistoncini, posteriore disco da 260 mm con pinza Brembo a singolo pistoncino. ABS.
  • DIMENSIONI (IN MM) E PESO lunghezza 2.340, larghezza 950, altezza 1.390, altezza sella 795 (825), interasse 1.540, luce a terra 220 mm, peso in ordine di marcia 236 kg.

Il prezzo

La nuova QJ Motor SRT 800 è disponibile in due colori, blu/argento o grigio antracite/argento, tre la X: rosso, blu e grigio antracite.

La versione “standard” è in vendita ad un prezzo di 9.540 euro chiavi in mano; per la versione X servono 500 euro in più; si arriva così a 10.040 euro c.i.m. Per tutte, il kit di borse e bauletto è di serie.

Vi ricordiamo che i prezzi presenti in questo articolo sono da considerarsi con la formula “chiavi in mano”, comprensiva di “messa in strada”, che Motociclismo quantifica in 250 euro.

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