I dettagli della ciclistica della Yamaha Tracer 9 GT+

La Yamaha Tracer 9 GT+ è dotata di un telaio a doppio trave in alluminio che sfrutta il motore come elemento stressato e di un forcellone a doppio braccio anche lui in alluminio. L’inclinazione del cannotto di sterzo è di 25°, l’avancorsa di 108 mm. Il tre cilindri è fissato nel telaio con un’inclinazione di 52,3° (è l’angolo tra l’asse dei cilindri e il suolo). Il telaietto reggisella è realizzato in tubi di acciaio e prevede la possibilità di regolare l’altezza della sella su due livelli, 810 e 825 mm (830 / 845 mm rilevati per la Tracer 9 GT). La capacità di carico è di 193 kg.

Pedane e manubrio sono regolabili, entrambi su due posizioni. Per le prime, la configurazione alternativa a quella standard è 4 mm indietro e 14 mm in alto; per il secondo è 9 mm in avanti e 4 mm in alto. Le sospensioni prevedono la regolazione semiattiva della frenatura idraulica e manuale del precarico molla (per il “mono” c’è un comodo registro a pomello). La corsa assicurata alle ruote è di 130 mm davanti e di 137 mm dietro.

I cerchi sono in alluminio, di 17”, e sono realizzati tramite forgiatura a rotazione - un processo che permette di ottenere spessori molto contenuti (2 mm) a favore del peso. L’impianto frenante prevede, all’avantreno, una pompa radiale Nissin. I dischi misurano 298 mm di diametro e sono abbinati a pinze Advics con attacco radiale, a quattro pistoncini. Al retrotreno c’è sulla GT+ un disco di diametro superiore, 267 mm (Tracer 9 e Tracer 9 GT montano un disco di 245 mm), con pinza Nissin a un pistoncino. L’ABS è cornering. Il serbatoio ha capacità di 18,7 litri (19,3 litri rilevati per Tracer 9 GT).

A detta di Yamaha, la Tracer 9 GT+ è 3 kg più pesante della Tracer 9 GT per la quale abbiamo rilevato un peso a vuoto di 208,7 kg (216,8 kg con borse laterali montate).