di Aldo Ballerini - 09 November 2023

Moto Guzzi Stelvio, la video prova in anteprima mondiale

Abbiamo provato in anteprima mondiale la Moto Guzzi Stelvio 2024, la maxienduro stradale spinta dal bicilindrico a V di 90° raffreddato a liquido di 1.042 cc e capace di 115 CV. Ricco il pacchetto elettronico, con 5 riding mode preimpostati ma personalizzabili dal pilota. Ecco il video della nostra prova con le caratteristiche, le nostre impressioni di guida, i pregi e i difetti della nuova Moto Guzzi Stelvio 2024. Il test completo con interviste e approfondimenti su Motociclismo di novembre!

Abbiamo provato in anteprima mondiale la nuovissima Moto Guzzi Stelvio 2024. Dal vivo la Stelvio mostra una bellissima immagine: nuova grazie al corpo del serbatoio e al cupolino muscoloso e proteso in avanti, alla coda snella ma non eccessivamente scavata, e alle raffinate finiture. In sede di acquisto si può infatti ordinare l’allestimento con tecnologia ARAS, dotato di radar anteriore e posteriore (prossimamente verranno resi al pubblico i dettagli delle funzionalità).

Tra gli accessori dedicati non potevano mancare le valigie laterali, con l’aggancio come quello della Mandello, sistema brevettato che le blocca semplicemente chiudendo la sella del passeggero, e due bauletti, da 36 e da 52 litri. Ci sono le selle riscaldabili di diversa ergonomia e altezza, le manopole riscaldabili, le barre paramotore sulle quali si possono agganciare i faretti ausiliari LED, il sistema di rilevamento della pressione degli pneumatici, l’applicazione Moto Guzzi MIA che consente di collegare il cellulare con il cruscotto TFT, il cambio elettronico up&down, e l’antifurto.

Quindi ritroviamo il V2 di 90° raffreddato a liquido di 1.042 cc, con distribuzione bialbero a 4 valvole comandate da bilancieri a dito. Controllato in ride by wire offre 5 riding mode di serie: Pioggia, Turismo, Strada, Sport e Offroad (questo in più rispetto alla Mandello). Sono impostati lavorando sui parametri di 4 funzioni: curva di erogazione (3 livelli); controllo di trazione (4 livelli, disinseribile); freno motore (3 livelli); ABS (1 o 2, con posteriore libero). Non c’è il mode custom ma è possibile impostare i parametri che si desiderano per ogni mode modificando a piacere le varie funzioni, ad eccetto del freno motore (in caso di dubbi c’è sempre la funzione Ripristina originale).

All'interno del telaio il nuovo motore, ben più compatto del vecchio 1.200, ha permesso di disegnare una ciclistica completamente rivista dal punto di vista concettuale, e qui si riconosce lo zampino dei tecnici di Noale, che hanno potuto sfruttare appieno i più avanzati concetti della dinamica, tenendo ovviamente conto della destinazione della Stelvio.

Il telaio non è quello della Mandello, poiché è progettato per una destinazione d’uso ben diversa, non per la guida sport-touring stradale ma per il turismo in stile adventure (senza perdere di vista il divertimento sul misto). L’interasse è di 1.520 mm e il peso in ordine di marcia di 246 kg (233 kg per la Mandello). La frenata è affidata allo stesso impianto della Mandello, con due dischi all’anteriore da 320 mm morsi da pinze Brembo a 4 pistoncini ad attacco radiale, affiancati dal buon disco posteriore da 280 mm con pinza flottante a doppio pistoncino. L'ABS è Continental cornering con due livelli: 2, classico stradale, massimo intervento; 1, per il fuoristrada, che agisce solo sull’anteriore ma senza funzione cornering. Nel mode Offroad è possibile disinserirlo anche davanti.

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