di Alberto Motti - 14 February 2024

Disturbi: la nausea in moto

Sono numerosi i motociclisti che, spinti dalla passione, non rinunciano ai giri in moto malgrado la nausea da ”mal di curve”. Ecco qualche consiglio per gestire al meglio la cinetosi e ridurne gli effetti

Destra-sinistra-destra, salita, tornante e controtornante. Stai guidando allegro lungo una fantastica strada di montagna quando, lentamente, senti qualcosa alla bocca dello stomaco, poi ti vengono i sudori freddi e un’ondata di nausea: è la cinetosi. O mal di mare, d’aria, d’auto. Ma anche di moto. Per quanto raro – questo disturbo coglie solitamente i passeggeri più che i piloti - è possibile soffrirne anche guidando la moto.

Ci ha spiegato l’otorino Marco Brusa che si tratta di un disturbo soggettivo e transitorio legato alle informazioni intense e discordanti che arrivano al nostro cervello dall’orecchio interno, responsabile dell’equilibrio, e dagli occhi. Non è infatti una casualità che facilmente venga a chi legge in auto o scende sottocoperta in barca. Un rimedio efficace in molti casi è puntare lo sguardo sull’orizzonte, questo in genere calma la nausea, ma è evidente che se si è impegnati a scalare un passo si tratta di una strategia… controproducente! L’alternativa migliore è fermarsi e aspettare che il malessere passi. Anche il tempo necessario a tornare in forma è soggettivo e varia da pochi minuti a qualche ora, per i casi più intensi. Meglio fermarsi ai primi sintomi, piuttosto che cercare di resistere: il malessere passa più in fretta e si potrà tornare a godersi la guida.

Di mal di moto si può soffrire a qualsiasi età, ma è più facile che sopravvenga nei motociclisti non più giovani, soprattutto se affetti da un inizio di artrosi del collo, che potrebbe favorire i sintomi, in particolare se si guida una moto sportiva con i semimanubri: la posizione caricata in avanti, infatti, costringe il collo in una posizione innaturale. Un altro fattore da tenere in considerazione sono i moderni cruscotti TFT: sono ricchi di funzioni e a volte l’occhio vi indugia qualche secondo, magari perché stiamo cambiando la mappa motore o regolando le sospensioni elettroniche. Il risultato è che gli stimoli provenienti dall’orecchio interno non sono allineati a quanto vede l’occhio, ma arrivano in ritardo al cervello, rispetto alle informazioni visive, innescando la cinetosi. I vecchi strumenti analogici sono più facilmente interpretabili: col tempo il cervello memorizza la “corretta posizione” delle lancette nelle varie situazioni e un unico colpo d’occhio ci comunica che tutto è sotto controllo. Va anche detto che in genere le moto di ieri non disponevano di regolazioni che costringevano a fissare il cruscotto.

Possono contribuire all’insorgere della nausea anche le prestazioni elevate delle moto. Un momento di forte stress per i labirinti, gli organi dell’orecchio deputati all’equilibrio, sono i lunghi curvoni ad alta velocità e le frenate più intense, situazioni in cui l’organismo deve sopportare diversi G per parecchi secondi. Anche lo stile di guida può avere la sua influenza: più si guida in modo brusco, maggiori sono le possibilità che insorga il disturbo, a causa dei forti movimenti di rollio e beccheggio. Al contrario, una condotta pulita e rotonda aiuta il cervello a interpretare gli stimoli esterni e riduce il rischio di cinetosi. Lo sbalzo altimetrico, sulle nostre montagne (entro i 3.000 metri di quota), influisce marginalmente. Per chi ne soffre, poi, l’allenamento porta benefici: più si guida, più si ritarda l’insorgere dei sintomi. Non esistono condotte in grado di garantire che la nausea non arrivi. Quello che si può fare è applicare regole di buon senso comuni a tutte le attività sportive e mentalmente impegnative: vestirsi con un abbigliamento confortevole e adeguato alla temperatura esterna (il caldo o il freddo non influiscono sulla cinetosi) e fare pasti energetici e leggeri. Anche lo stomaco pieno o vuoto è ininfluente all’insorgere del fastidio: l’ideale è seguire le proprie abitudini.

Sono assolutamente da evitare i farmaci antinausea, inclusi cerotti o cicche alla scopolamina, perché causano sonnolenza o altri effetti negativi per la nostra sicurezza (vale anche per i passeggeri). Sarebbe anche meglio non salire in sella quando si è sotto antibiotici o antinfluenzali: i primi sono farmaci occasionali, e spesso non ne conosciamo gli effetti sul nostro organismo, i secondi, anche loro, possono causare sonnolenza. Viceversa, i farmaci quotidiani – per esempio la pillola per la pressione – non influiscono sulla guida perché vi siamo “assuefatti”. Un rimedio che per alcuni funziona è quello dei braccialetti antinausea: hanno un “bottone” che fa pressione all’interno del polso su un punto che l’agopuntura utilizza per bloccare la nausea ed è scientificamente dimostrato che molti utenti ne traggono beneficio. Potrebbe anche essere un effetto placebo, ma in assenza di controindicazioni tanto vale provare.

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