di Fabio Meloni - 18 February 2024

I segreti del motore della nuova Royal Enfield Himalayan 450

Come il resto della moto, anche il motore è stato progettato da zero. La nuova unità si chiama Sherpa 450: è un monocilindrico di 452 cc ed è il primo propulsore tecnicamente attuale della storia recente di Royal Enfield. Porta al debutto una lunga serie di “prime” per il Marchio. Scopriamone i dettagli

Nuova Royal Enfield Himalayan 450: come il resto della moto, il cuore è stato progettato da zero. I tecnici della Casa hanno lavorato avendo due priorità in particolare: rispetto all’unità precedente le performance dovevano crescere in modo significativo senza però andare a discapito di coppia e regolarità di funzionamento ai bassi, che erano anzi obiettivi centrali (stando al dichiarato, già a 3.000 giri/min si dispone infatti del 90% della coppia massima); il layout doveva favorire distribuzione dei pesi, luce a terra e capacità di guado (per questo, il cilindro è inclinato in avanti, la lubrificazione è a carter semisecco e la presa d’aria dell’airbox è in alto, dietro il cannotto di sterzo).

La nuova unità si chiama Sherpa 450, nome scelto in onore dei portatori nepalesi famosi per essere infaticabili, robusti e naturalmente adatti all’alta quota. È un monocilindrico di 452 cc ed è il primo motore tecnicamente attuale della storia recente di Royal Enfield. Porta al debutto una lunga serie di “prime” per il Marchio: l’alimentazione attraverso corpo farfallato ride by wire (il quale misura 42 mm di diametro) e, a cascata, la possibilità di scegliere due curve di erogazione; la distribuzione a doppio albero a camme in testa (ovviamente con quattro valvole); il raffreddamento a liquido; l’utilizzo di un pistone forgiato; il cilindro in alluminio senza camicia; la presenza di riporti DLC.

Ha misure leggermente superquadre (alesaggio di 84 mm, corsa di 81,5 mm), rapporto di compressione di 11,5:1, contralbero per ridurre le vibrazioni, frizione antisaltellamento con meccanismo per ridurre lo sforzo alla leva, cambio a sei marce (erano cinque sulla vecchia “Hima”). Pesa 43,9 kg senza olio, batteria, alimentazione e liquido di raffreddamento e promette 40 CV a 8.000 giri/min e 40 Nm a 5.500 giri/min. Il precedente “mono” era accreditato di 24,3 CV a 6.500 giri/min e 32 Nm a 4.250 gir/min. Funziona con benzine con numero di ottano 91 o superiore, ha regime massimo di rotazione di 8.750 giri/min ed è parte stressata della ciclistica. Insieme al telaio, pesa 10 kg meno di quanto accadesse in passato – cosa che ha permesso alla Casa di ottenere una riduzione di 3 kg del peso della moto in ordine di marcia pur avendo un serbatoio più capace e impiegando componenti più robusti e performanti.

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