di Riccardo Villa - 21 February 2024

Honda prosegue nello sviluppo dei sistemi di sicurezza alla guida

Il rider assist che sta sviluppando Honda sfrutta radar, sensori di velocità, accelerometri e addirittura una fotocamera per contrastare la spinta laterale del vento e mantenere la traiettoria retta di una moto agendo elettronicamente sullo sterzo. Vediamo come funziona questa idea

Honda è fra le Case motociclistiche che più assiduamente si sta impegnando a sviluppare sistemi di assistenza alla guida in grado di agire attivamente sulla moto. L’ultimo brevetto che è stato depositato mostra un dispositivo di sterzo servoassistito. È composto da un attuatore che viene montato dietro la testa dello sterzo e fissato alle piastre tramite un semplice braccio di collegamento. Visivamente ricorda un ammortizzatore di sterzo, ma invece di limitarsi ad impedire lo "sbacchettamento" del manubrio, può agire direttamente sulla sterzata ricevendo input da una centralina. Questa centralina è in grado di elaborare i dati che le vengono trasmessi attraverso giroscopi, sensori di accelerazione, radar e una fotocamera. Lo scopo di questi è cercare di capire e interpretare le condizioni di guida ideali, mantenendo neutro il comportamento della moto o correggerlo nel caso in cui vengano rilevati ostacoli o un potenziale pericolo.

Il brevetto di Honda specifica che questo progetto mira a contrastare gli effetti che i venti trasversali hanno sulla percorrenza di una moto, siano essi costanti o raffiche, e ha come obiettivo quello di mantenere questa sulla traiettoria prescelta. Per fare ciò, la centralina divide idealmente la corsia nella quale si sta viaggiando in diverse strette “corsie virtuali” che nelle immagini allegate alla documentazione vengono raffigurate con linee tratteggiate e tenta di mantenere il veicolo all'interno di una di queste.

Il sistema è pensato per essere collegato al resto dei dispositivi di sicurezza, incluso il cruise control adattivo, così da mantenere costantemente monitorati gli altri veicoli presenti sulla strada e scongiurare collisioni. Questo permette poi di regolare l’intervento su differenti scale di tolleranza, a seconda di quanto sia urgente la necessità di rimettere la moto in carreggiata.

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