di Beppe Cucco - 24 May 2024

Nuova BMW R20 concept, la “maxi” R nineT

È una nuda muscolosa ed essenziale che, a noi, ricorda una R nineT ipervitaminizzata. Protagonista della scena è il motore: bicilindrico boxer raffreddato ad aria e olio, è una versione rivista e corretta di quello che equipaggia la R 18. Ha una cilindrata superiore e alcune caratteristiche inedite. Foto e dettagli della nuova R20 concept

Maxi R nineT

Un’altra volta, BMW sceglie l’iconica cornice del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este per presentare un concept il quale, verosimilmente, anticipa un nuovo modello di serie che vedremo tra non molto – ai saloni autunnali? È successo in passato coi prototipi della R 18 e della F 900 XR, è oggi la volta della nuova R20 concept. Definita dal numero uno di BMW Motorrad Markus Flasch come un “capolavoro di meccanica che ha come centro il Big Boxer”, è una nuda muscolosa ed essenziale che, a noi, ricorda una R nineT ipervitaminizzata.

Protagonista della scena è, in effetti, il motore. Bicilindrico boxer raffreddato ad aria e olio, è una versione rivista e corretta di quello che equipaggia la R 18. Ha una cilindrata superiore, 2.000 cc, e presenta rispetto all’unità già in commercio nuovi coperchi delle teste e un differente layout del circuito di raffreddamento dell’olio, con un radiatore riposizionato e passaggi in parte nascosti.

Ciclistica evoluta

Un highlight tecnico degno di nota è rappresentato dall’abbinamento tra la trasmissione finale ad albero con giunti cardanici, a vista, e la sospensione Paralever di nuova concezione. La prima deriva da quella della R 18, rispetto alla quale presenta una lunghezza inferiore e adatta alla diversa dinamicità del mezzo. La seconda, sviluppata con un layout a doppio braccio, è realizzata con una struttura mista di tubi di acciaio (parte inferiore) e componenti in alluminio (sezione superiore).

Splendidi i due supporti ruota, anche loro in alluminio lavorato a macchina. Presenza scenica ma non solo, in quanto, a detta della Casa, a livello cinematico questa sospensione garantisce una gestione molto omogenea delle variazioni di coppia. Aspirazione e scarico rispondono su questo prototipo alle sole esigenze estetiche, con cornetti e tubi – uno per lato – privi di qualsivoglia filtro acustico. Perlomeno, speriamo la Casa riesca a mantenere almeno in parte tale resa visiva.

Bocche cucite degli uomini di Monaco sui valori di coppia, potenza (e peso della moto). La R 18 eroga come picco 168 Nm e poco più di 90 CV; vista anche l’applicazione totalmente diversa, ci aspettiamo da questo nuovo motore almeno 130 CV e 180 Nm. Sviluppato ad hoc il telaio, un doppia culla in tubi di acciaio nel quale il motore assume il ruolo di elemento di irrigidimento. Inclinazione del cannotto di sterzo e interasse valgono, rispettivamente, 27,5° e 1.550 mm, misure che sulla carta raccontano di una dinamica di guida più rotonda che reattiva.

Sarà davvero così? Perché, invece, freni e sospensioni sono da moto sportiva. I dischi di grande diametro sono abbinati a pinze ISR ad attacco radiale, a sei pistoncini le anteriori e a quattro la posteriore, e monoammortizzatore e forcella sono Öhlins. Tra le tante soluzioni interessanti che potrebbero non arrivare alla produzione di serie e che, per questo motivo, rendono particolarmente affascinante il prototipo, c’è quella dei cerchi “differenziati” con l’anteriore a raggi e il posteriore in alluminio, quasi pieno. Hanno diametro di 17” con canali, rispettivamente, di 3,5” e 6,25” per una gommatura di misura 120/70 – 200/55.

Richiamo al passato

Esteticamente, con una sella monoposto e una sezione posteriore volutamente super snella a vantaggio di proporzioni muscolose, il serbatoio è tra i componenti più importanti. È realizzato in alluminio e verniciato con una tinta definita “hotter than pink” che richiama gli Anni Settanta. Gli unici altri colori che caratterizzano la moto sono il nero e il grigio alluminio, in un’alternanza equilibrata e riuscita.

Un bell’esempio di tecnologia al servizio del design è rappresentato dai gruppi ottici, entrambi naturalmente a LED. Il posteriore, a filo sella, trova spazio nel telaietto. Ma senza dubbio più particolare è l’anteriore, nel quale il proiettore centrale sembra galleggiare avvolto da un cono luminoso – la DRL. Secondo il Responsabile del Design di BMW Motorrad Alexander Buckan, la R20 “combina elementi tecnici moderni con un aspetto da roadster classica. Le sue proporzioni generose abbinate a un design minimalista le donano un carattere inconfondibile”.

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