di Mario Ciaccia - 19 August 2024

MotoGP Austria, se io fossi un alieno cosa capirei?

Questo: che le logiche di mercato non rispecchiano freddamente i risultati delle gare. Perché, ora come ora, Bagnaia e Martin sono un mondo a parte

Immaginate di essere un alieno in arrivo dal pianeta Uoffi, in vacanza, su una moto volante alimentata dalla velocità della luce (cosa che fisicamente non ha senso per noi terrestri, ma mica viviamo su Uoffi, noi). La prima cosa che vedete, appena arrivati sulla Terra, è una gara della MotoGP. Passa di lì un terrestre e gli domandate che cosa stia succedendo, per cui questo buonuomo vi dà due dritte. Avete la percezione che due concorrenti siano degli... alieni, rispetto agli altri e cioè Pecco Bagnaia e Jorge Martin. Fanno gara a sé, staccano il resto della compagnia e, dopo un botto di gare, sono praticamente a pari punti.

La parte difficile adesso è spiegare all'alieno che, sulla Terra, le cose non sono solo bianche o solo nere, ma hanno tante sfumature. Per farglielo capire cambieremo argomento, dividendo i piloti tra quelli che parlano tanto, anche troppo e quelli che invece lo fanno poco, molto poco. I piloti che parlano tanto sono interessanti perché hanno sempre cose da dire, rendendo il mondo meno noioso, anche se spesso parlano male degli altri piloti senza che ce ne sia bisogno. Casi lampanti sono quelli di Casey Stoner, Jorge Lorenzo e Aleix Espargarò. Quest'ultimo ha recentemente criticato chi ha scelto di ingaggiare Jack Miller e Franco Morbidelli nelle proprie squadre per il 2025, perché a suo giudizio i due piloti sono ormai dei bolliti, incapaci da anni di andare più forte dei rispettivi compagni di squadra. La loro presenza significa una porta sbattuta in faccia a giovani meritevoli provenienti dalla Moto2. Addita se stesso come esempio: dice di aver capito che ormai è troppo vecchio e quindi lascerà il Mondiale.

Ѐ sempre pericoloso giudicare i piloti, anche se noi giornalisti siamo chiamati a farlo spesso (e sul Motociclismo cartaceo m'è pure toccato mettere le pagelle!).

Oppure guardate Pedro Acosta e Maverick Viñales, che hanno iniziato il Campionato con podi e persino vittorie e adesso vanno molto peggio. Jack Miller in effetti in questo periodo va male, ma potrebbe essere una crisi passeggera. Mentre Morbidelli sta faticosamente risalendo la china dopo una serie di sfighe (un ginocchio rotto, la Yamaha che va sempre peggio, un grave infortunio alla vigilia dei test invernali). Lui appartiene alla categoria dei piloti che parlano poco: ai commenti nefasti di Espargarò ha risposto con un semplice "Simpatico". Io ho pensato: Jack e Franco, in Austria dovete fare un culo così ad Espargarò!

Ma non è successo

In effetti, nella Sprint del sabato Miller e Morbidelli non sono andati affatto male (quinto e sesto: altro che piloti bolliti) ma Espargarò, ovvero colui che ha deciso che è diventato vecchio e che deve lasciare il posto agli altri, è arrivato terzo. Domenica, invece, le cose sono state più complesse. Aleix è arrivato nono. Miller ha occupato a lungo la quarta posizione, poi lo hanno passato in diversi e lui è caduto. Ma ci ha stupito che lui e Binder fossero in lotta per il quarto posto, mentre Pedro Acosta è arrivato soltanto tredicesimo, due posizioni e tre secondi davanti al suo compagno di squadra.

Non so cosa sia successo. C'è stata una fase in cui Acosta, quarto nella classifica generale, era il migliore pilota KTM, mentre Binder/Miller/Fernandez annaspavano. Adesso Binder e Miller vanno molto più forte. Ѐ come se KTM avesse introdotto delle modifiche solo sulle moto ufficiali. Oppure le ha montate anche sulle GASGAS, ma non incontrano i gusti di Acosta.

Quanto a Morbidelli, lui in questa domenica austriaca è stato penalizzato in partenza da un Marquez che, dopo non essere riuscito ad attivare l'abbassatore, gli ha dato la solita sportellata. I due sono finiti larghi e sono ripartiti dalla tredicesima piazza. E qui s'è visto quanto Marquez abbia una cattiveria agonistica più marcata, perché è risalito fino alla quarta posizione, mentre il pur eccellente Morbidelli s'è fermato alla ottava, staccato di 14" da Marquez. All'alieno perplesso di cui parlavo all'inizio va spiegato questo: che in Ducati sono colpiti dalla fame agonistica di questo pilota e si augurano che, con una moto del 2025, non avrà bisogno di rischiare così tanto come sta facendo adesso con la 2023.

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