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di Riccardo Villa
24 September 2023

Honda X-ADV: più dotato e confortevole

Lo scooter adventure di Honda subirà aggiornamenti per il 2024 con modifiche nella parte posteriore e anteriore, con un inedito gruppo ottico

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Era il 2015 quando Honda portò ad Eicma il concept dell’X-ADV, un veicolo rivoluzionario, metà moto e metà scooter, con ruote tassellate e cerchi a raggi che strizzavano l’occhio alle strade sterrate, senza ovviamente temere le strade cittadine ed extraurbane. Il suo fascino dominato da linee muscolose e il suo essere qualcosa di “mai visto prima” ha catturato subito l’attenzione del pubblico, riscuotendo un notevole successo una volta entrato in produzione l’anno seguente. Basato sul telaio e sul motore della crossover NC750, dalla quale ha ereditato anche il cambio DCT a doppia frizione, L’X-ADV si è evoluto nel 2020 con alcune piccole modifiche stilistiche, ed è stato affiancato dai modelli XDV 350, disponibile anche in Europa, e nelle più piccole cilindrate 150 e 160, destinate al continente asiatico. Il successo dell’ X-ADV e dei numeri di vendita sempre più consistenti nel segemento delle moto adventure ha spinto diversi competitor a creare qualcosa di analogo: sono nati infatti il Kymco DTX 360,300 e 125, il Peugeot XP400, il KL BreraX 300 e numerosi scooter cinesi come il Keeway Vieste o il Lexomoto XDV300.

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Negli scorsi giorni in Giappone, la Casa dell’Ala ha pubblicato un brevetto in cui viene raffigurato l’X-ADV con alcune sostanziali modifiche rispetto al modello attualmente in commercio: queste si concentrano nella parte anteriore dello scooter e in quella posteriore. Oggetto del brevetto è l’inedito gruppo ottico anteriore, che è stato spostato verso il basso rispetto al modello attuale. Anziché collocate sul muso, le luci si trovano ora lungo il profilo della scocca, in corrispondenza degli steli della forcella.

In questo layout, i fari sono composti da tre luci: partendo dalla mezzeria del frontale, la coppia più interna, due per lato, ha la funzione di luce anabbagliante, mentre le lampade esterne offrono la funzione cornering, quindi illuminano l’asfalto a seconda dell’inclinazione dello scooter. Infine, una striscia a led superiore e collocata centralmente avrà la funzione di luce di marcia diurna.

Al posteriore invece a cambiare sono la coda e il sistema di scarico. Rispetto al precedente terminale collocato lateralmente sembra ora che ci sia un singolo elemento che passa, sempre a lato, ma senza fuoriuscire dal profilo della scocca. Si tratta di una soluzione che in parte arreca benefici e in parte un po' meno. Essendo più alto tutto il sistema, sia collettori sia terminale, la luce da terra dello scooter aumenta e questo va a favore della guida in fuoristrada. A discapito però, il calore emesso risulta più vicino all’eventuale passeggero, anche se dal brevetto si nota come un generoso strato di isolamento termico sia stato previsto attorno al terminale. Oltre a ciò, i collettori potrebbero inficiare sulla capienza del vano sottosella, che verrebbe quindi ridotta. Quest’ultimo problema però potrebbe essere risolto con la possibilità di installare più facilmente delle borse laterali di maggior dimensione.

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