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"Ma che bella la Katana (nonostante il nero)"

Un lettore ci scrive per complimentarsi con Suzuki per la nuova Katana, ma si chiede perché le moto moderne hanno il blocco motore nero. Ecco come la pensiamo noi
1/7 Suzuki Katana Black Edition 2019
Caro direttore, negli anni 70 uscivo da scuola in una fiumana di ragazzini e correvamo al bar per ammirare le moto posteggiate. Impazzivamo per la Kawasaki Z-900, la Honda Four, la Laverda SF, la Ducati Desmo, la Guzzi V7. Oggi i ragazzi sono intossicati da diavolerie tipo iPhone e iPod, recitano brutte tiritere di musica “rap” ballando dentro a pantaloni assurdi. Altro non gli interessa, tanto meno il “cinquantino” o il 125. Il cambiamento è sempre un progresso? Intanto, Marchi importanti ripropongono modelli mitici di quegli anni. Che bella la rinnovata Suzuki Katana! Ma perché quel blocco-motore nero? È una mania: oggi tutte le moto hanno ‘sti “carboni” indistinguibili sotto ai serbatoi. Perché mortificare la parte più bella di una moto? La bellezza meccanica va mostrata, non nascosta.

Fabio Baldrati – Ravenna
1/25 Suzuki Katana 2019

La risposta di Motociclismo

Caro Fabio, già Cicerone diceva “O tempora, o mores” per deplorare i costumi dei suoi contemporanei. Questo per dire che i tempi cambiano insieme alle generazioni, e anziché dispiacersene e basta forse occorrerebbe provare ad accettare e a interpretare le abitudini di chi viene dopo di noi. Il ciclomotore come lo intendiamo oggi forse non sarà più un oggetto di massa, sostituito con ogni probabilità dalla e-bike o da qualunque altra cosa offerta in sharing. Veniamo alla Katana: i motori odierni raffreddati a liquido secondo molti sono meno “puliti” nella linea di quelli ad aria, con le loro alette, e questo forse porta a nasconderli. Ma attraverso un’analisi più attenta ci si accorge del percorso grafico che negli ultimi decenni ha coinvolto sia telaio sia ruote delle moto portandoli verso colori sempre più scuri. Una ventina di anni fa il telaio in alluminio era... color alluminio, le ruote erano argento o bianche, e i motori avevano soluzioni grafiche coerenti, quindi chiare. Siccome i tre elementi (telaio, cerchi, motore) in genere si preferiscono uniformi, ecco spiegato perché il motore è ora scuro. Sfuggono a questo trend moto italiane come Ducati e MV che invece usano ancora tanto “colore”: motori in magnesio o grigi incastonati dentro telai colorati o con alluminio a vista. Esattamente come quando apri il cofano di una Ferrari e vedi un tripudio di materiali pregiati annegati nel rosso.
1/24 Ducati Panigale V4 R
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