Test Piaggio MP3 310: come va, pregi e difetti

Piaggio rinnova il proprio tre ruote “piccolo” rendendolo più simile ai due modelli di cilindrata maggiore rinnovati nel 2022, il 530 e il 400. Ora si chiama MP3 310, ma la cilindrata è cresciuta di oltre il 10%, passando da 278 a 310 cc e portando la potenza massima a 26,4 CV a 7.500 giri/min. L’aumento di cubatura ha consentito di migliorare (leggermente) le prestazioni riducendo però il numero di giri a cui sono ottenute, con una riduzione di vibrazioni e rumorosità.

Il frontale dello scooterone guidabile con patente B (quella dell’auto) è stato totalmente ridisegnato, è ora più ampio e protettivo e include il nuovo gruppo ottico anteriore full LED a sviluppo orizzontale. Sotto la calandra è stato aggiunto uno spoiler a sviluppo verticale che, abbinato a inediti deflettori laterali, garantisce una maggiore stabilità e contribuisce al raggiungimento di una maggiore velocità massima (da 120 a 129 km/h).

Finalmente, anche il più piccolo degli MP3 viene dotato del comodo sistema keyless, che permette l’avviamento tramite cursore, così la chiave può restare in tasca. Nuova anche la strumentazione, che perde i due elementi analogici circolari a favore di un display LCD da 5” ricco di informazioni. Sopra la strumentazione è ricavato un vano portaoggetti con una presa USB.

Il sistema di connettività Piaggio Mia, di serie sulla versione Sport e opzionale sul base, permette di collegare tramite Bluetooth lo smartphone al sistema elettronico di bordo di Piaggio MP3 310. Non si può tuttavia trasmettere la navigazione al cruscotto, purtroppo.

La sella, con seduta su due livelli separati, adotta un nuovo materiale schiumato ed è sagomata in modo da migliorare l’appoggio a terra. Il vano sottostante consente di riporre un casco integrale o due jet (dipende dal design di caschi e visiere, ovviamente).

Come va

Il 310 non perde il carattere che contraddistingue i due fratelli maggiori, d’altra parte la ciclistica è invariata, con l’eccezione di modifiche alla forcella per gestire il peso superiore all’avantreno. Resta un veicolo che trasmette sicurezza, stabile in ogni circostanza, anche incontrando le peggiori buche. A questo contribuiscono l’ABS sulle tre ruote e il controllo di trazione. Il nuovo motore pare effettivamente un po’ più silenzioso (ci sta, visto che gira più basso del precedente) e le vibrazioni, limitate, sembrano anch’esse minori rispetto al 300.

Accelerazione e ripresa, pur trovandoci davanti a uno scooter inevitabilmente pesante, sono di buon livello e consentono sempre e senza sforzo di partire davanti al traffico e di essere sicuri nei sorpassi. Il nuovo parabrezza protegge bene il busto dall’aria (è disponibile anche un parabrezza maggiorato). Il nuovo cruscotto è ben leggibile e i fari LED esteticamente accattivanti: avendo guidato di giorno, ne descriveremo la funzionalità in occasione della prova completa. A tal proposito, l’MP3 manca di commutatore automatico da luci diurne a proiettori anabbaglianti: c’è il rischio di dimenticarsene, peggiorando la visibilità notturna.

Il prezzo è un po’ nota dolente di questo 310: rispetto al 300 (ricordiamo: 278 cc, in realtà), costa ben 1.000 euro in più: 8.349 euro c.i.m. il base, 8.599 lo Sport. Vero che il motore è nuovo, come l’impianto luci, il quadro LCD e l’avviamento keyless, ma queste sono migliorie “scontate” che non era possibile non introdurre, pena l’obsolescenza tecnologica. Lo scooter è realizzato a Pontedera (PI) e la produzione è già partita: il 310 si troverà dai concessionari entro fine ottobre.

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