Motociclismo 7-2020

Motociclismo / luglio 2020 24 attualità attualità APRILIA RS 660 COME NASCE UNA MOTO In visita al reparto Ricerche e Sviluppo di Aprilia, a Noale, dove vengono “partoriti” i modelli della Casa veneta. Due anni per avere una nuova moto, tra stressanti sedute al banco prova e l’indispensabile aiuto dei collaudatori GENERAZIONE DI FENOMENI di Marco Riccardi S apete quanti pezzi servono per costruire una moto? Per l’Aprilia RS 660 ce ne vogliono 8.000! Questo fa capire come la nascita di un modello tutto nuovo – e la sportiva veneta lo è - sia un “affare” non certo facile… Siamo a Noale, in quella che prima era la fabbrica Aprilia e che poi è diventato il centro di progettazione e prova del costruttore veneto e di altri Marchi del gruppo Piaggio. Un’avanzatissima struttura dove c’è pure il Reparto Corse della MotoGP. Davanti a noi tre ingegneri mascherati, come impone il buon senso prima dell’obbligo Covid-19, pronti a raccontare la genesi della RS 660. Roberto Calò, veterano della progettazione motociclistica e responsabile del centro di competenza che riguarda progettazione veicolo, performance e testing. Al suo fianco, Piero Soatti, che si occupa della progettazione del veicolo e degli aspetti legati alla parte elettronica ed elettrica. Soatti studia e predispone, in termini di modelli matematici, le soluzioni tecniche secondo gli obiettivi di costo, tempo, peso e predispone i calcoli computerizzati di verifica e simulazione. Infine, Mauro Salvador, il responsabile Performance Engineering, lo stratega che ha il difficile compito di definire i target dei nuovi progetti: dalle prestazioni del motore, al comportamento del telaio, all’ergonomia dei comandi. Da dove cominciamo ingegner Calò? “Cominciamo col dire che oggi ci vogliono due anni per creare la moto che andrà in produzione. Prima occorreva più tempo; per la RSV4 ci abbiamo messo tre anni, il primo per il motore, poi ci siamo occupati del veicolo. Oggi, forti dell’esperienza del passato, abbiamo accorciato i tempi. Però, prima di ogni disegno o di creare un telaio, occorre definire quali sono i target. È fondamentale avere le idee chiare eMauro Salvador fa questo. Analizza la concorrenza, ascolta le esigenze del marketing, identifica il cliente tipo della nuova moto. Per la RS dovevamo avere un motore compatto nelle misure e capace di dare da 100 CV, doveva avere una guida eccellente perché è una delle caratteristiche di Aprilia. Non doveva essere una moto da pista, ma una via di mezzo, con le pedane più strette e più basse possibile. Definito questo, interviene nella progettazione Piero Soatti che avvia una prima simulazione al CAE (computer-aided engineering) per i vari calcoli a fatica, quelli relativi all’ergonomia. Poi si passa al testing, dove l’ingegner DavideMorello. spacca tutto, ovvero sonda i limiti di resistenza dei vari componenti della moto, e lo fa grazie anche alle macchine di prova. Infine, la fase finale di test su strada”. Nello sviluppo di una nuova moto quanto è simulato al banco prova e quanto lasciato al lavoro dei collaudatori? Calò: “Una buona metà dell’impegno viene dedicato alla progettazione e al calcolo; poi tra le prove indoor nella nostra struttura e quelle su strada possiamo avere un 25% per ognuno di questi test. Ma l’uomo è fondamentale nella decisione finale su quale direzione intraprendere. E la grande sensibilità dei nostri tester ci aiuta molto”. Interviene Soatti: “Utilizziamo gli strumenti più evoluti di calcolo per avere una ottimizzazione virtuale. Prediamo la fusione del telaio. Abbiamo verificato con una particolare analisi, che si chiama topologica, dove serviva e dove non era necessario mettere il materiale di fusione per avere

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjQ=