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Svolta nel Caso Romboni: chiesto l’omicidio colposo

La vicenda giudiziaria legata alla morte in pista di Doriano Romboni non è ancora chiusa. A cinque anni dal decesso del pilota si riapre il fascicolo, il dito è puntato sull’omologazione del tracciato
1/25 Doriano Romboni
La vicenda legale relativa alla morte di Doriano Romboni, avvenuta il 30 novembre 2013, non è ancora conclusa. La famiglia del pilota, deceduto sulla pista “Il Sagittario” di Latina nel contesto di un evento benefico, ha chiesto agli avvocati di andare a fondo e capire se il circuito fosse omologato correttamente. In particolare, il caso non è stato archiviato poiché gli inquirenti hanno riaperto il fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo e per far luce su alcuni elementi relativi alle misure di sicurezza della pista: sotto accusa la non conformità tra i dati presenti sulla planimetria del tracciato e la richiesta di omologazione. La magistratura indaga anche sull’assenza di barriere di protezione amovibili. Le parole dell’avvocato e della moglie di Doriano, rilasciate alla trasmissione “A ruota libera”.

Avv. Caterino: “Fortunatamente, per la grande tenacia della moglie di Romboni, si è riaperto il caso. Nessuno ha mai preso le misure reali di questo circuito, quel circuito in quella conformazione era pericolosissimo. La Federazione omologa i tracciati, ma ad oggi, non sappiamo ancora quando è avvenuta questa omologazione, dopo cinque anni finalmente siamo arrivati all’avviso della conclusione delle indagini preliminari, dove si dice che questi soggetti sono responsabili di omicidio colposo per aver omesso determinate questioni e determinati accertamenti”.

La moglie di Doriano, Sara: Mi sento come un muto che per cinque lunghi anni voleva gridare, ora finalmente c’è qualcuno che grida con me. Sono fiera ed estremamente orgogliosa di avere al mio fianco chi con grande determinazione e professionalità e amore mi ha portato finalmente sino a qui. Hanno pensato di sviarmi, di indebolirmi credendo che il dolore dell’essere una giovane mamma con tre figli e tutte le problematiche che mi circondavano mi avrebbero fatto cedere. Ebbene in realtà non sapevano di rendermi ancora più forte”.
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