Test Honda X-ADV 2025: come va, pregi e difetti

Per il 2025 l’Honda X-ADV, il papà di tutti gli scooter adventure, riceve una rinfrescata nel design. Le carene sono ridisegnate con l’obiettivo di accentuare gli spigoli, così da rendere la linea più aggressiva e moderna. La firma luminosa che svetta nel frontale è stata enfatizzata dal nuovo doppio faro a LED, abbinato alle DRL che integrano gli indicatori di direzione.

Cresce l’equipaggiamento di serie, a partire dal nuovo schermo TFT a colori da 5“. Esso presenta l’interfaccia utente con grafiche riprogettate nei colori e nelle strutture dei menù. Facile da utilizzare, offre un’ottima luminosità e risulta ben visibile anche in condizioni di tanta luce. Presente l’ormai “obbligatoria” connessione allo smartphone tramite l’app Honda RoadSync. Nuovo anche il blocchetto al manubrio di sinistra, con comandi retroilluminati, e Il Cruise Control è ora di serie.

Novità anche per quanto riguarda l’ergonomia, con una seduta riprogettata, maggiormente imbottita e sagomata in modo da facilitare il pilota ad appoggiare a terra i piedi. Inoltre, il parabrezza offre un innovativo meccanismo di regolazione, che permette di alzarlo o abbassarlo utilizzando una sola mano.

Motore bicilindrico, telaio tubolare in acciaio

Viene confermata la base tecnica, con motore bicilindrico parallelo accreditato di una potenza massima di 58,6 CV (43,1 kW) e 69 Nm di coppia massima. Il consumo dichiarato nel ciclo misto è di 27,8 km/l. Per il 2025 gli ingegneri Honda hanno affinato il funzionamento del cambio a doppia frizione DCT (Dual Clutch Transmission), che è ora in grado, a detta di Honda, di offrire partenze più fluide e un miglior controllo nelle manovre sotto i 10 km/h.

Invariato anche il comparto ciclistico, con telaio tubolare in acciaio al quale è abbinata una forcella a steli rovesciati di 41 mm di diametro e, al retrotreno, un monoammortizzatore collegato al forcellone in allumino tramite leveraggio Pro-Link. Completano l’equipaggiamento i cerchi a raggi tangenziali da 17” e 15”’, e le doppie pinze freno anteriori a quattro pistoncini ad attacco radiale che lavorano dischi da 296 mm.

Durante il lavoro di restyling, è stata data attenzione alla sostenibilità. Sono stati utilizzati materiali sostenibili come la plastica riciclata e la plastica derivata da biomassa per 25 componenti della carrozzeria. Inoltre, il fondo e il vano sottosella sono stati realizzati con plastiche riciclate da automobili Honda.

La prova

Con il termine trendsetter si intende colui che detta una nuova moda all’interno di un determinato segmento, come il vestiario, la tecnologia o l’automotive, e ha l’onere di dover soddisfare un pubblico più o meno ampio e variegato, giustificando così gli investimenti fatti per realizzare un nuovo prodotto, che si tratti di un capo di abbigliamento, uno smartphone o un modello di auto o moto.

L’X-ADV fece il suo debutto a EICMA 2017 e catturò l’attenzione di stampa e pubblico non solo per le sue linee innovative e mai viste prima, ma soprattutto per ciò che voleva esprimere. Un mezzo “ibrido” nel senso intrinseco del termine, che mirava a portare il concetto di avventura tipico delle maxiadventure in una chiave più fruibile e versatile, rappresentata dal concetto di scooter.

Un azzardo? Senz’altro; ma questa visione innovativa non solo ha fruttato a Honda ben 78.000 unità vendute sul territorio europeo, ma ha fatto da trendsetter definendo concretamente una nuova famiglia di veicoli e una nuova moda all’interno del settore scooter, fungendo inoltre da fonte di ispirazione per numerosi competitor. Dopo un primo sostanziale aggiornamento nel 2021, la Casa giapponese ha scelto di mettere mano al progetto, affinandolo laddove poteva essere migliorato e implementato, senza però stravolgerne i punti chiave che hanno portato questo mezzo rivoluzionario al successo. Squadra che vince non si cambia d’altronde… e come dargli torto!

Ridisegnato nelle linee del frontale, l’X-ADV si conferma uno scooter in grado di offrire una discreta protezione aerodinamica. Lo scudo ripara efficacemente il busto, ma le ginocchia del pilota restano abbastanza esposte all’aria. Il parabrezza, sufficientemente protettivo, offre una nuova regolazione dell’altezza su 5 posizioni. Il comando resta manuale, ma rispetto al precedente model year è stato semplificato in modo che questa operazione possa essere fatta con una sola mano. Operazione però non ancora così immediata, e che vi consigliamo di effettuare da fermi.

A bordo ci si sente a proprio agio: il manubrio è correttamente distanziato, si impugna con le braccia distese e il busto resta dritto. Ottima la seduta, spaziosa, snella in punta per facilitare l’appoggio a terra dei piedi e con un’imbottitura piacevolmente sostenuta, che appaga nel comfort specialmente sulle lunghe distanze. La pedana offre un ottimo spazio longitudinale, permettendo di distendere parzialmente le gambe, mentre nella parte più prossima alla seduta lo spazio trasversale è ridotto per via della presenza dei carter motore, costringendo a tenere i piedi “a papera”. Un aspetto risolvibile utilizzando le pedane in acciaio zigrinato (optional) montate posteriormente, che risultano davvero utili quando si vuole riposare la schiena e guidare spediti tra le curve, dando direzionalità premendo su di esse e caricando maggiormente l’avantreno.

Tra le curve, diverte

Stabile e preciso, l’X-ADV ha una ciclistica equilibrata e sincera, con un avantreno stabile e rassicurante che invoglia a guidare velocemente tra le curve, mantenendo una buona velocità in percorrenza. Grazie al cambio DCT, rivisto nelle logiche di intervento e a una rapportatura delle marce in modalità Sport pressoché perfetta per questo tipo di guida, è possibile concentrarsi appieno sulla guida, senza dover essere distratti dal cambio marcia, operazione che resta comunque possibile in ogni momento agendo sulle palette collocate sul blocchetto sinistro.

Le sospensioni offrono un buon compromesso tra sostegno e scorrevolezza; sanno assorbire bene avvallamenti e pavé senza però risultare eccessivamente cedevoli nella guida sportiva, dove forse avremmo desiderato solo un maggior sostegno nella prima fase di escursione. Ottima la frenata, che offre il giusto mordente e risulta ben modulabile sia all’avantreno sia al retrotreno.

Nella guida offroad, a patto che si tratti di un percorso non troppo impegnativo, l’X-ADV se la cava senza problemi. La mappa Gravel è stata rivista nei parametri di intervento dell’ABS, e ora lascia maggior libertà al pilota grazie a un intervento meno invasivo. Resta però, come sulla precedente versione, il problema di quando si guida in piedi sulle pedane in acciaio. In questa posizione, il polpaccio sfrega sugli spigoli di plastica dei fianchetti sottosella. Un aspetto migliorabile, ma che avrebbe inciso sulla capacità di carico del vano sottosella, più che discreta ma non ottima per uno scooter di questa cilindrata. Tra i due aspetti ci sembra quindi logico chi sia stato privilegiato quest’ultimo.

Lascia un commento

Torna su