di Aldo Ballerini - 22 August 2022

Galfer: "La nostra Wave è brevettata"

Abbiamo intervistato Marc Esteve, ingegnere dell'R&D della Galfer, azienda spagnola produttrice di impianti frenanti. Ci ha parlato del disco ad alte prestazioni Floatech, caratterizzato dal disegno ondulato fuori... e dentro. Scopriamolo

Nel catalogo Galfer ci sono 74 dischi freno. È vero che ci sono molti modelli di moto con caratteristiche diverse, ma non sono un po' tanti?

"No, perché ogni applicazione deve avere il suo disco personalizzato. Nel progetto di un impianto frenante la prima cosa da fare è raccogliere informazioni sulla moto, in modo da adattarlo alle prestazioni richieste. Quindi occorre sapere le prestazioni, il peso, quanti dischi ci sono e anche il segmento, se una turistica, una entry level, una sportiva".

Parliamo dell’ultimo nato, il Floatech. La forma wave è un brevetto Galfer, cos'ha di particolare, visto che ci sono altri dischi simili?

"Il brevetto riguarda la forma wave anche nella parte interna del disco, non solo nell'esterna. Ed è per questo che altre aziende offrono sempre il wave, ma con la zona sagomata solo all’esterno".

A cosa serve questa modellazione a onda? La pista non è più stretta in questo caso?

"La pista è ampia quanto il disco, e quindi c'è un istante in cui una piccola parte della pastiglia non è a contatto con il disco ma è esposta all'aria. È proprio questo brevissimo istante che favorisce il raffreddamento. In più il disco è più leggero nella parte esterna, quella perimetrale, la più influente nell'effetto giroscopico".

L'accoppiamento tra il disco e la flangia non ha i classici nottolini, com'è realizzato?

"I nottolini sono un ottimo sistema, che in passato abbiamo utilizzato con successo, vincendo il Mondiale con Locatelli, ma il nuovo aggancio permette una dilatazione maggiore. A partire dai 200 °C circa la pista freno tende a espandersi in tutte le direzioni, e il nostro sistema di accoppiamento alla flangia lascia libertà di movimento in senso radiale ma non tangenziale, evitando possibili problemi di bloccaggio. È realizzato con un accoppiamento a U dove si inserisce il 'dente' del disco ed è fermato con un perno a T, una rondella, una molla precaricata e un seeger".

A cosa serve la molla?

"La molla mantiene la pista freno nella posizione in cui è allineata con le pastiglie. Questo sistema lascia la giusta libertà di movimento ma evita che in caso di forti vibrazioni le pastiglie vengano spinte in modo incontrollato dal disco causando difficoltà nella successiva frenata".

Il disco è differenziato tra destra e sinistra: cosa cambia?

"Il disco è lo stesso, ma cambiano le flange. Sono disegnate in modo asimmetrico seguendo le linee di forza che si generano in frenata, e così sono più leggere a parità di rigidità. In questo caso si usa l'alluminio, è resistente a sufficienza e più leggero".

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