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CFMOTO 1250NK, arriva un nuovo brevetto

L'arrivo della maxinaked di CFMOTO, la 1250NK, è testimoniato da una nuova domanda di brevetto depositata dalla Casa, che illustra un innovativo sistema di regolazione delle pedane. La Maxinaked, potrebbe quindi equipaggiare il bicilindrico a V nella configurazione da 1.301 cc o nella più recente 1.350. Ecco cosa sappiamo

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Ecco il prototipo della maxinaked presentato da CFMoto nel 2018

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Era il 2017 quando CFMOTO ha presentato per la prima volta ad Eicma il concept di una naked di grossa cilindrata dalle linee futuristiche e che ha subito lasciato presagire le potenzialità di questa azienda. Successivamente il concept si è evoluto e grazie al lavoro dell’ R&D italiano Modena40 è divenuto un vero e proprio prototipo, provato da noi in esclusiva mondiale.

CFMOTO è inoltre partner di KTM da ormai una decina di anni, per la quale si occupa della produzione di alcuni modelli come la 790 Duke o la 790 Adventure. L’azienda cinese ha saputo sfruttare appieno questa collaborazione e ha scelto infatti di utilizzare il bicilindrico a V Lc8c di 799 cc della Casa austriaca per alimentare la propria NK-C22, entrata nel mercato nell'aprile 2023 con il nome 800NK.

Ad affiancare la 800NK è arrivata poi la 450NK, spinta da un bicilindrico parallelo da 449 cc in regola con la patente A2, mentre ad Eicma la Casa cinese ha svelato il prototipo della 125NK.

La 1250 sarebbe quindi il modello mancante all'interno della gamma.

Le prime domande di brevetto depositate da CFMOTO, ci hanno dato modo di scoprire che l’azienda sta lavorando ad una nuova maxinaked che sfrutterà sempre un bicilindrico a V austriaco, ma in questo caso si tratterebbe probabilmente della versione da 1.301 cc accreditata di ben 180 CV, se non addirittura la più recente versione, la cui cubatura è crescita a 1.350 cc. Questo propulsore, che seppur molto simile risulta differente sotto certi aspetti da quello austriaco, è già equipaggiato su un modello CFMOTO; la grand tourer 1250 TR-G, non importata in Italia, ed in grado di erogare 140 CV. Il motore mostra un differente sistema di raffreddamento e un layout meno compatto rispetto a quello prodotto a Mattighofen.

Le prime domande di brevetto allegano una raffigurazione del modello di moto, che per certi versi si ispira alla maxinaked di KTM con forcellone monobraccio, linee tese e spigolose e telaio a traliccio lasciato a vista. Nonostante questo CFMOTO ha lavorato internamente per sviluppare questa moto, con geometrie del telaio differenti così come le sovrastrutture e alcune scelte estetiche, come ad esempio il portatarga fissato al forcellone. Altra peculiarità che salta subito all’occhio osservando i disegni è la strumentazione orientata verticalmente, di grosse dimensioni, che suggerisce l’inserimento di un pacchetto tecnologico più che all’avanguardia.

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Il propulsore è già in produzione

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Figura A

A distanza di diversi mesi, CFMOTO dimostra il continuo interesse riguardo alla maxinaked di casa depositando una domanda di brevetto nella quale illustra un innovativo sistema di regolazione della posizione delle pedane e, conseguentemente, delle leve.

Alcune settimane fa vi avevamo scritto di un brevetto BMW che riportava un sistema elettronico per il movimento di queste, quindi più sofisticato sotto questo lato rispetto all'idea di CFMOTO, ma la soluzione di quest'ultima offre maggior possibilità di movimento.

Nello specifico (Figura A) la pedana e la leva del cambio illustrati in figura sono montati su una staffa girevole che consente a queste di muoversi altimetricamente e longitudinalmente seguendo "un arco" facendo perno su un dado. Per effettuare questa rotazione, i documenti allegati alla domanda di brevetto riferiscono che è sufficiente rimuovere il bullone superiore, allentare il bullone centrale sul quale la pedana fa perno e ruotando all'interno delle tacchette presenti nell'arco fissare nuovamente il bullone superiore nella posizione prescelta.

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Figura B

Nei documenti sono tuttavia presenti altre due configurazioni che andrebbero a semplificare il procedimento:

La prima (Figura B) rappresenta il dispositivo di fissaggio e regolazione superiore "ad arco" con sei tacche le quali, allentando sia il dado che funge da perno sia il dado all'interno dell'arco, di regolare pedana e leva su sei differenti posizioni.

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Figura C

Infine, una terza versione (Figura C) sostituisce l'elemento di regolazione e fissaggio superiore con un arco a ingranaggi dentati, i quali si innestano in un perno. Questa soluzione, simile alla precedente, offre la possibilità di un range di regolazione molto più ampio.

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