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Honda: “Più CV? La guerra dei numeri non interessa né a noi né ai nostri clienti”

Durante la prova della nuova Honda Africa Twin Adventure Sports abbiamo intervistato Shota Suzuki, large Project Manager della crossover stradale della Casa dell'Ala che ci ha raccontato le scelte progettuali adottate durate lo sviluppo della moto

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La Adventure Sports è nata come la più offroad delle Africa. Oggi è la più stradale. Come mai questo notevole cambio di posizionamento?
“Il cambio di direzione è iniziato col modello 2020 sul quale si è lavorato in ottica touring. Aveva un serbatoio ancora più capace, le cornering lights, la sella più bassa. Nel ragionare sulla nuova versione ci è sembrato logico continuare su questa linea e renderla ancora più orientata all’asfalto con la ruota da 19”.
È anche un modo per ampliare la famiglia Africa Twin e far sì che si rivolga
a un pubblico maggiore”.

Credete che la nuova Adventure Sports possa colmare il vuoto lasciato nella vostra gamma con l’uscita di scena della Crosstourer, quello di una globetrotter di grande cilindrata con potenza elevata?

“Non è quella la nostra intenzione. In qualche modo le due moto assolvono alle stesse funzioni ma l’Africa è più orientata all’offroad”.

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Avete migliorato le performance della ciclistica in ottica stradale e ottenuto più coppia dal motore. Perché non avete lavorato anche sulla potenza massima?
“Il motore dell’Africa è da sempre caratterizzato dalla coppia generosa ai regimi bassi e medi ovvero dal piacere di guida conseguente. Con questa nuova configurazione abbiamo voluto migliorare questa caratteristica, spingendo dove già eravamo forti. Non ci interessa la guerra dei numeri, e non ci interessa perché sappiamo non è quello che vogliono i nostri clienti. Aumentare la potenza comporta inoltre una crescita del peso, una diminuzione dell’elasticità.
Volevamo migliorare senza stravolgere il bilanciamento della moto e la sua
validità su strada e fuoristrada. Naturalmente sappiamo che alcune moto concorrenti hanno molti più CV agli alti. A noi interessa essere competitivi
ai regimi che più si utilizzano”.

Cruise control adattivo, regolazione automatica del precarico, sospensioni che si abbassano. Come mai sulla nuova Adventure Sports non c’è nulla di tutto ciò?

“Il nostro allestimento è di buon livello e ci soddisfa. L’obiettivo col quale abbiamo sviluppato la Adventure Sports 2024 era di migliorare quello su cui era già forte. Alzare l’asticella, insomma, ma senza alzare il prezzo. È questo il motivo per cui non abbiamo implementato nuovi contenuti, i quali tra l’altro incidono pure sul peso andando contro il tipo di bilanciamento che vogliamo offrire”.

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