MONZA FUORIGP: DALLA F1 ALL’ARTE – SFORZINI

MONZA FUORIGP: DALLA F1 ALL’ARTE – SFORZINI: “LO SPORT DEVE DIVENTARE PIATTAFORMA CIVICA, NON SOLO SPETTACOLO”

Castello di Castellar Ponzano , 2 settembre 2025 – È scattato il conto alla rovescia per Monza FuoriGP 2025 (4–7 settembre), l’evento collaterale al Gran Premio d’Italia che intreccia Formula 1, musica, arte e spettacolo. Un’occasione unica per trasformare la velocità in pensiero, l’adrenalina in riflessione. «Se lo sport è passione, la cultura deve essere cervello» – dichiara Luca Sforzini, esperto d’arte, proprietario del Castello di Castellar Ponzano e fondatore del movimento Rinascimento.

Sforzini avverte che Monza rischia di ridursi a mera passerella di vip e turismo mordi-e-fuggi. «Un evento come questo – spiega – può diventare il laboratorio in cui sport e cultura si incontrano davvero: mostre in piazza, concerti nei teatri, dialoghi tra performance e città. Ma serve che la cultura sia protagonista, non gadget pubblicitario messo accanto ai box».

Per il fondatore di Rinascimento, non basta collocare un’opera d’arte sullo sfondo di una curva per parlare di integrazione: «Bisogna progettare spazi che interrompano la routine, che invitino alla riflessione, che rendano la città partecipe. Cultura che non consumi Monza, ma la connetta: questa è la vera sfida».

L’appello è anche politico. «Se istituzioni e privati non costruiscono un piano condiviso, Monza resterà un’occasione persa, ridotta a luminarie senza contenuto. Lo sport, sostenuto da fondi pubblici e attenzioni mediatiche enormi, ha il dovere di restituire qualcosa alla collettività. Non solo emozioni da un weekend, ma infrastrutture culturali, spazi di cittadinanza, occasioni di formazione. È questa la politica che serve: sport come piattaforma civica, non come anestetico di massa».

E conclude: «Meglio un evento piccolo e necessario che mille attrazioni usa-e-getta. Monza può diventare un modello solo se riallinea sport e cultura. Altrimenti, resterà un luna park a scadenza, e l’Italia avrà perso un’altra occasione di Rinascimento».

 

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