Pedro Acosta non ha ancora vinto la sua prima gara in MotoGP ma tutto, nel suo atteggiamento, ci dice che presto diventerà un’abitudine
La domanda è: se Pedro Acosta avesse avuto una Ducati Desmosedici 2024, al posto della KTM, avrebbe battuto il record di vincitore in classe regina più giovane della Storia? Non lo sapremo mai. Comunque questo fenomeno corre nel Mondiale da appena quattro stagioni e già ci si aspetta la vittoria in MotoGP. A Mandalika, arrivando secondo, è risultato il migliore pilota dell’orbita KTM, cosa ribadita anche in classifica generale, dov’è salito al quinto posto, scavalcando proprio Brad Binder. E quello che abbiamo visto nel dopo gara, quando lui e i suoi compagni di podio aspettavano insieme la premiazione, davanti al televisore del retro podio, potrebbe essere significativo. Mentre il vincitore Martin e il terzo classificato Bagnaia commentavano insieme le immagini dei momenti salienti della gara, Acosta stava per i fatti suoi, senza interagire, bevendo una Coca Cola e senza dire una sola parola. Cioè, qualcosa gli è uscito dalla bocca, ovvero quattro rutti, tre dei quali belli potenti.
Vederlo lì, ignorando gli altri e fregandosene se i suoi rutti venivano ascoltati in mondovisione, conferma ciò che sappiamo di lui: che ha una motivazione spaventosa per diventare il numero uno e che ciò è l’unica cosa che gli interessi nella vita. Pochi anni fa si era vantato di non avere amici, di non averne bisogno: dichiarazioni impressionanti, visto che escono dalla bocca di un adolescente. Ma si sa che le persone che arrivano ai vertici assoluti, qualsiasi essi siano – sport, politica, spettacolo – sacrificano tutto sull’altare del predominio. Poi, certo, ci stanno altre cose: magari ha fatto i rutti perché non pensava di venire ripreso, non parlava con Bagnaia e Martin perché è giovane e timido e nutre rispetto reverenziale oppure non lo faceva perché sapeva di essere under investigation per la solita, asfissiante regola della pressione degli pneumatici. Ma ci pensate? Uno arriva secondo, sale sul podio, spruzza lo champagne e poi gli dicono che non va bene, che su quel podio ci deve salire qualcun altro.
Altri temi caldi del week end: le tre coppie che occupano i primi sei posti sembra che stiano giocando a ping pong. Bagnaia e Martin si fanno favori a vicenda: oggi cado io, tu la prossima. Marquez e Bastianini sono usciti di scena, la domenica di Mandalika, uno per rottura del motore (con tanto di fiamme) e l’altro per caduta. Infine, come già detto Acosta ha stracciato le altre KTM e, adesso, il quinto posto è suo.
Aggiungo che, durante la domenica malese, tra la terza e la settima posizione a un certo punto c’erano solo italiani: nell’ordine, Morbidelli, Bezzecchi, Bastianini, Bagnaia e Di Giannantonio. Sembrava il campionato italiano di MotoGP… che non esiste.