Jorge Prado: “La differenza l’hanno fatta le vittorie”

Intervista al neo iridato MXGP, che per il secondo anno di fila ha conquistato l’iride più prestigiosa del Mondiale cross

Jorge, complimenti. Confermarsi campione non è scontato.

“Vincere il titolo MXGP lo scorso anno è stato fantastico, la realizzazione di un sogno. Ma quella di quest’anno è stata una stagione completamente diversa, con più pressione. Sono migliorato come pilota e questo mi faceva stare tranquillo, ma sapevo anche che non si poteva sbagliare niente. Aver vinto per due anni di fila mi rende molto orgoglioso, anche perché questo è stato un Campionato in cui nessuno dei miei principali avversari si è infortunato, quindi è stato un anno molto combattuto”.

Un anno per te anche molto lungo, considerando che hai iniziato presto la preparazione al Supercross USA e sei arrivato fino a ottobre ancora in forma.

“Praticamente dallo scorso anno non ho mai staccato. Sapevo che questo mi sarebbe costato un calo verso fine stagione, ma cambiando il programma di allenamento sono stato competitivo fino alla fine. Anche mentalmente ho retto bene, è bastato restare concentrati fino alla fine. Il segreto è stato divertirmi sempre”.

Hai sofferto solo sul fango.

“L’unica gara veramente negativa della stagione è stata il Portogallo. Il fango non è il mio forte, ma nel complesso non è andata così male se pensiamo che le gare sul fango sono state molte e ho sofferto solo in Portogallo”.

Hai battuto Gajser per 10. Ci sono tanti piloti vicini, bisogna sfruttare tutto al 100%. Cosa fa la differenza secondo te?

“Quando tutti mantengono una buona costanza di risultati la differenza sono le vittorie. Non a caso io sono quello che ne ha vinto più GP di tutti quest’anno”.

In effetti l’anno scorso hai vinto il titolo vincendo 2 GP, quest’anno 11!

L’anno scorso ero in una situazione diversa, con un ampio margine in classifica che potevo gestire. Quest’anno è stato tutto molto più tirato. Ma a vincere così tanto ha contribuito anche la mia esperienza in USA, dove ho sviluppato una migliore tecnica di guida”.

Oltre alle tue proverbiali partenze al comando.

“La partenza è un mio punto di forza, mi è sempre venuta facile, sin da quando ero bambino. Ma da un certo livello in poi c’è dietro anche tanto lavoro e preparazione”.

Qual è stato il momento in cui hai pensato di poter vincere il titolo?

“LA differenza l’ha fatta partire forte a inizio Campionato. Ho vinto in Spagna e poi anche a Riola. Lì ho iniziato ad avere molta fiducia in me stesso e sul risultato finale”.

E correre 3 GP in Spagna ti è stato utile?

“Correre in casa mi crea tanta pressione perché il mio obiettivo è sempre di far felici i miei tifosi, sono contento di esserci riuscito spesso quest’anno!”

Il titolo ha anche messo il sigillo sul tuo rapporto con il Team De Carli.

“Sono arrivato da De Carli a fine 2017, sono passati tanti anni. Davide De Carli non è solo il mio team manager ma uno dei miei migliori amici. Abbiamo lavorato molto bene insieme e abbiamo vinto quattro titoli, due consecutivi in MX2 e due consecutivi in MXGP: niente male”.

Un podio al Nazioni credi sia alla portata per la tua Spagna?

“Speriamo soprattutto che non piova. Individualmente penso di puntare alla vittoria e a livello di team la top 5 è realistica. Il Nazioni è una gara a sé e tutto può succedere”.

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