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MotoGP Assen, la prima gara dopo il terremoto

Come cambia la visione delle gare 2024 quando sai già le manovre per il 2025! Dopo il passaggio di Marquez nel team ufficiale Ducati e i vari cambi di casacca che ne sono susseguiti, alcune dinamiche potrebbero cambiare

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Martin e Bastianini si sono contesi per diverse stagioni il posto ufficiale in Ducati Lenovo. Quello dove ogni pilota si sente arrivato. Ma Enea non è che se lo sia goduto più di tanto: nel 2023 ha sofferto gli infortuni, nel 2024 prima ancora di metà stagione sapeva di essere fuori. Quanto a Jorge, dopo essersi illuso diverse volte ha capito che non c'è trippa per gatti. Morale, i due ducatisti nel 2025 correranno per KTM e Aprilia.

Ho appena finito di scrivere l'articolo del mercato MotoGP 2025 per il Motociclismo cartaceo di luglio. E meno male che siamo in ritardo, perché ogni giorno ne succede una: non credo di avere mai visto un macello simile. L'arrivo in Ducati Lenovo ufficiale di Marc Marquez ha provocato un vero e proprio terremoto, con fughe verso le altre Case da parte di Martin, Bastianini, Bezzecchi e persino del Team Pramac! Impressionante una frase che Paolo Campinoti, proprietario di Pramac, ha detto durante un'intervista e che è stata diffusa in molti siti: "Ho deciso (di passare a Yamaha, ndr) quando ho visto che il sorpasso di Bastianini su Martin al Mugello ha suscitato un entusiasmo incredibile nel box Ducati". Ma non è solo per questo che mi domando, e immagino che lo stiate facendo anche voi, come andrà da qui a fine anno per Martin.

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Ѐ la solita questione imbarazzante che in Ducati non muoiono dalla voglia di vincere il titolo iridato con un pilota privato che ha appena firmato per Aprilia. A nessuna Casa piace che il numero 1 finisca su un'altra carena. Ovviamente e giustamente, in Ducati assicurano che non faranno differenze.

Jorge Lorenzo ha dominato Assen per il terzo anno di fila, impresa riuscita soltanto a Mick Doohan.

Ho scritto Jorge Lorenzo? Uh, che sciocchino. Ho fatto confusione perché Pecco ha fatto esattamente come il maiorchino, ai tempi in cui dominava: pole position, holeshot, tutta la gara in testa... Pecco qui lo ha fatto due volte, perché ha dominato pure la Sprint. Jorge Martin però arrivando secondo s'è confermato fortissimo, perché questa pista non l'ha mai amata: prima del 2024, non era mai riuscito a salire sul podio.

Quanto a Marc Marquez, è chiaro che adesso i suoi risultati vengono osservati ancora più morbosamente, sapendo che sarà in Rosso nel 2025. Qui è stato sfortunato: nella Sprint è caduto per avere tagliato un cordolo e nella gara lunga è stato vittima del regolamento.

Perché dico vittima? Ci arrivo, ma prima devo commentare una stranezza: la domenica di Assen è stata anche quella dell'arrivo a Bologna del Tour de France. E io in tv prima ho guardato il Tour, poi Assen registrata.

Il fuoriclasse sloveno Tadej Pogacar ha attaccato sulla salita di San Luca col piglio di uno che voleva conquistare la maglia gialla di leader del Tour e, quando c'è riuscito, se n'è pentito, rallentando e facendosi superare dagli altri. Ma la maglia gialla se l'è beccata lo stesso. Pensavo: è pazzo?

Quindi passo ad Assen e vedo che Marquez fa come Pogacar: prima fa passare Di Giannantonio, poi, dopo parecchi giri, mentre lo supera permette a Viñales di passare tutti e due. Ma che razza di domenica è stata?

Le spiegazioni sono diverse, tra i due casi: Pogacar voleva vedere le condizioni dei rivali in vista dei giorni successivi, ma il Tour è appena iniziato e vestire adesso la maglia gialla, in termini di relax post tappa, è una menata. Ma Marquez? Marc s'è reso conto che aveva la gomma anteriore meno gonfia di quanto fosse consentito dal regolamento. La strumentazione di quei siluri ti dice anche queste cose. Così ha pensato bene di farsi passare da Diggia, per avere qualcuno davanti che gli fendesse l'aria, facendogli così godere meno il fresco. Col caldo, la gomma s'è gonfiata e lui sembrava a posto per attaccare nel finale e puntare al podio.

Ma, quando era terzo, un sorpassaccio di Bastianini, con spallata, lo ha fatto finire largo. A finire la gara sul podio è stato così Enea.

Marquez ha rallentato, sia pure di pochissimo e la gomma s'è "sgonfiata" di nuovo, per un giro, di ben 0,01 bar. Ciò è stato sufficiente per infliggergli una penalità di ben 16", facendolo precipitare dalla quarta alla decima posizione. Lui stesso ha ammesso che le regole sono regole e vanno rispettate: correre con le gomme sgonfie dà vantaggi in termini di grip ma rende l'incedere meno sicuro (non so se chi ha fatto la regola tema persino lo stallonamento). Però la porzione anarchica di me medesimo si domanda se non sia crudele infliggere sedici secondi di punizione a un pilota che s'è accorto di essere sotto per un'inezia e che ha fatto di tutto per correggere il tiro, arrivando a farsi superare due volte. Visto che stiamo parlando di 0,01 bar, non era già sufficiente come auto-punizione?

Invece la parte ruspante di me si dichiara nauseata da una MotoGP così estrema che alla fine, per vincere, non basta essere il più veloce, ma devi essere anche un sacco di altre cose, compreso uno che si fa superare per gestire una gomma sgonfia di 0,01 di troppo. Ѐ ridicolo, dai.

Due tappe fa, dopo il GP della Catalunya, Marc era terzo in classifica generale separato da Bagnaia di appena due punti (e 41 da Martin). Due punti appena dal Campione del Mondo, con una moto 2023 e una minore conoscenza dell'universo Ducati: è comprensibile che sia finito nel team ufficiale. Adesso, però, quei due punti da Bagnaia nel giro di altre due tappe sono diventati 48, mentre i 39 punti che Pecco aveva da Martin adesso sono soltanto 10. Ma c'è molta attesa verso la prossima tappa, il Sachsenring, che è il Paradiso delle Curve a Sinistra, la specialità di Marquez. Potrebbe scapparci la doppietta, ovvero il ritorno alla vittoria dopo tre anni!

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