Dopo un breve trasferimento su asfalto i partecipanti si immettono sullo sterrato, attraverso risaie e piccoli villaggi. Dopo alcuni chilometri n compagnia di elefanti e bufali si arriva alla prima prova speciale di questa edizione del GS Trophy, denominata “Broken Bridge” (il ponte rotto). Qui i concorrenti portano le loro R 1200 GS fino ai resti di un vecchio ponte per poi calarle di peso nel fiume sottostante. Questa prova è particolarmente dura per tutti, soprattutto per il Team Donne (novità di quest’anno), che però supera l’ostacolo grazie anche l’aiuto del pubblico e degli altri piloti. La classifica di questa prova è stilata i base al tempo impiegato e i più veloci sono i piloti del Team Germania, che si aggiudicano così la prima speciale. Dopo un trasferimento di altri 57 km, condizionato da tratti fangosi molto impegnativi, si arriva alla seconda prova di giornata. Qui i piloti devono affrontare un percorso di guida su fondo sabbioso, una vera e propria gara “di lentezza”. Vince infatti chi impiega il maggior tempo a completare il percorso, ma ogni volta che si appoggiano i piedi a terra, o si spegne la moto, ai piloti viene inflitta una penalità. Sommando il tempo di tutti i piloti di ogni squadra, il team più lento risulta essere quello del Sud Africa. Altri 63 km, tra viste spettacolari e mercati di paese, accompagnano poi i piloti verso il bivacco della notte. Al termine della giornata, pur non avendo vinto nessuna speciale, ma essendosi piazzato bene in entrambe, è il Team Argentina in testa alla gara con 36 punti, seguiti da Inghilterra (34) e Sud Africa (32). Il Team Italia si trova in quarta posizione con 30 punti, a pari merito con la Germania.