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"Cinesi: bene le moto, male i dealer”

Un lettore ci scrive esprimendo il proprio parere riguardo alla rete di vendita e distribuzione di alcuni brand orientali. Ecco la lettera e il nostro commento a riguardo

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Caro direttore, ho l’impressione, anzi la certezza, che i cinesi facciano ottime moto a prezzi finalmente giusti. Ma commercialmente sono un disastro: si fanno concorrenza in casa, e da soli, con concessionari ridicoli e improvvisati, quindi inaffidabili. QJ Motor fa concorrenza alla (sua) Benelli con moto simili, ma con concessionari diversi. Insomma, un gran casino. Perché non fanno come (finalmente) ha capito il Gruppo Piaggio, realizzando grandi concessionarie con tutti i brand di casa: Moto Guzzi, Aprilia, Piaggio, Vespa, Gilera, Derbi, Scarabeo. Un grosso giro che permette di lavorare, guadagnare e farcela... Anziché farsi concorrenza come in passato è accaduto con Stelvio e Caponord. Un singolo Marchio non ce la fa a stare in piedi da solo, anche se è importante, a meno che non sia come BMW, cioè auto più moto. Questo vale anche per i solidi Yamaha, Suzuki, Kawasaki, Honda. Dovrebbe fare lo stesso anche il Gruppo Pierer con KTM, GASGAS, Husqvarna e MV Agusta. Figuriamoci i Cinesi che sono nuovi. Perché gli importatori italiani non fanno loro dei grandi Concessionari “plurimarca” con tutti i Marchi cinesi importati. Immaginatene uno che venda Benelli, Moto Morini, CFMOTO, Voge, QJ Motor, SYM, eccetera. Sarebbe un colosso con gran giro e lauti guadagni. Lo stesso dovrebbero fare i giapponesi con Honda, Suzuki, Kawasaki e Yamaha.

Serafino Casagrande Paoloni - Treviso

Caro Serafino, sulla carta quello che scrivi è razionale. In realtà non è così semplice: alcune Case hanno una filiale italiana, altre si appoggiano a importatori più o meno grandi. Certi Marchi hanno le maggiori concessionarie di proprietà, i flagship store, mentre altre appartengono a imprenditori, dal piccolo meccanico fino a grandi gruppi con numerose sedi, che a volte si occupano di più Marchi (ma attenzione, non tutte le Case lo permettono). Difficile mettere insieme realtà così differenti e forse sarebbe anche commercialmente controproducente: le moto e i marchi non sono tutti uguali. A proposito di flagship store, il Gruppo Piaggio che citi, può creare i grandi “MotoPlex” perché ha un “bouquet” di Marchi dalla forte personalità e privo di sovrapposizioni, cioè non si fa, o quasi, concorrenza interna. Difficilmente l’utente Moto Guzzi sarà interessato a un’Aprilia. Chi compra la Vespa non è lo stesso acquirente di un Piaggio Liberty. I cinesi, invece, avrebbero questo problema, con moto molto simili l’una all’altra e poco caratterizzate per architettura del motore, visto che la stragrande maggioranza ha un bicilindrico parallelo.

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