San Juan (ARGENTINA) 13 gennaio
2010 – Terza vittoria in carriera dell’olandese Frans
Verhoeven nella
Dakar. La corsa ha lasciato il Cile per tornare in Argentina e dirigersi
verso il traguardo della prova finale, che sarà a Buenos Aires.
Nell’undicesima
tappa ha dettato legge proprio Verhoeven, che ha portato per la prima volta,
quest’anno, la BMW sul gradino uno del podio. L’olandese è
stato più
abile e ha messo fine alla serie di successi di Marc Coma (KTM), che ha
invece commesso un errore di navigazione ed è arrivato alla fine
arretrato
di oltre 5’. Cyril Despres (KTM) mantiene salda la presa sul vertice della
classifica, che guida con 1h 20’ di vantaggio sull’inseguitore Pal
Anders
Ullevalseter (KTM). La partenza è stata prestissimo di mattina. Seguita
da un tracciato di gara estremamente impegnativo sulle Ande: disegnato
sul “Paso Libertadores”, raggiungeva un’altitudine di circa
3.500 metri.
Il percorso era simile a quello del giorno precedente, su strade lunghe,
dove tira vento forte, per la maggior parte in discesa. Coma era in testa
e faceva da apripista, perciò tutti pensavano che avrebbe vinto ancora
una volta. Invece, l’errore nell’interpretazione del roadbook gli
è costato
caro. Al km 13, Coma ha proseguito dritto, anziché girare a destra, ed
è andato inutilmente avanti per 3 km, perdendo tempo. Poi si è
accorto
di aver sbagliato ed è tornato sulla via giusta, ma, quando è
arrivato
al primo punto di controllo cronometrico (CP1), posizionato al km 51, aveva
accumulato 12 minuti di ritardo. I piloti dietro a Coma hanno commesso
il suo stesso errore, ma avendo perso la scia del catalano dopo breve,
hanno potuto limitare i danni. L’americano Jonah Street, nono pilota
nell’ordine
di partenza della mattina e concorrente rimasto quasi sempre in sordina
(mai nei primi cinque di tappa), questa volta si è messo in luce. Non ha
sbagliato strada ed è arrivato con il miglior tempo al CP1. Aveva,
però,
solamente sette secondi di vantaggio sul travolgente Verhoeven, che ha
concluso la tappa decisamente meglio di come l’ha cominciata: ha vinto
con tre miseri secondi di vantaggio. Si è battuto duramente e sino
all’ultimo
con Street. Nel suo palmarès Verhoeven vantava già i primi podi
dello scorso
anno a Madryn e Copiapo. La vittoria dell’olandese compensa il brutto
inizio della BMW nella Dakar di quest’anno. Nella storia del rally,
l’ultimo
trionfo di una moto della Casa di Monaco risale al 2001, quando era pilotata
dall’attuale leader della classifica Cyril Despres, che arrivò
primo al
traguardo di Tambacounda. Ullevalseter è riuscito a concludere quarto,
dietro ad Alain Duclos, difendendo la sua seconda posizione in classifica
e aumentando il suo vantaggio su Francisco “Chaleco” Lopez fino a
2’40
e di quasi 10’ su Rodrigues, che ha avuto un bel po’ di problemi di
navigazione.
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