Caro direttore, Sono un motociclista da tanto tempo e negli ultimi 25 anni ho avuto solo Ducati, con le quali ho percorso oltre 250.000 km. Vorrei commentare il nuovo corso Ducati, sostanzialmente da quando è stata acquisita da Audi. Ebbene i prezzi dei vari modelli sono costantemente e inesorabilmente aumentati, fino ad arrivare oggi a un livello per me ingiustificato.
Il rapporto qualità/prezzo è bassissimo, a causa del denominatore che è cresciuto esponenzialmente. Prendiamo per esempio la Multistrada 950S, che ora si chiama V2S, ma il prodotto è il medesimo del 2019: quell’anno aveva un prezzo di listino di 16.290 euro (ed era un prezzo già alto a detta di tutti, anche dei tester/giornalisti), oggi il prezzo è di 19.090. Prezzo aumentato del 17%. La qualità invece è a livello di molti altri competitor che pur mantenendo prezzi molto più accessibili, hanno via via migliorato molto in termini di qualità.
Evito di parlare poi dell’esorbitante costo dei tagliandi, per lo meno dei modelli con il desmo, da fare per forza presso la rete ufficiale, per mantenere la garanzia. Se vogliamo fare paragoni con prodotti della medesima fascia (Yamaha Tracer, Honda Transalp, Suzuki V-Strom 800SE, Triumph Tiger 900) il prezzo è mediamente più alto del 35/40%. Per non considerare le cinesi. Certo, ogni azienda fa la politica dei prezzi che ritiene di fare in assoluta libertà, ci mancherebbe, supportando gli aumenti con adeguate politiche commerciali, devo dire, molto efficaci come fa Ducati, che è stata abilissima ad innalzare non la qualità, ma la percezione che si ha di essa. Ma tutto ha un limite, e questo limite per me è stato superato. Quindi non volendo far parte del parco buoi da spennare a piacimento, io non acquisterò mai più Ducati.
Andrea Angelo Maria Inghirami – Massa