Il quattro-in-linea della CBR600RR è stato il motore del Mondiale Moto2 per otto anni. Avete sfruttato l’esperienza fatta in quel periodo per mettere a punto il motore della versione 2024?
Hayashi: “No, ci è stata utile per lo sviluppo del kit racing disponibile per la moto, che include varie parti dedicate al motore”.
La Fireblade è disponibile in due versioni, standard e SP. Perché non proporre anche la seicento, in versione SP?
Hayashi: “Per ora vogliamo osservare come verrà accolta dal mercato e sulla base di questo ci ragioneremo. Credete ci sia spazio per una versione con specifiche superiori?”.
Beh, sia termini di potenza sia di prezzo il gap tra CBR600RR e CBR1000RR-R è ampissimo, si parla di 100 CV e 11.500 euro.
Hayashi: “Lo terremo in considerazione”.
A tal proposito: in vent’anni, stando ai dati dichiarati, la potenza della 600 è cresciuta di 4 CV e quella della 1000 di 35. Come mai una differenza così sostanziale?
Kurahashi: “Nel caso della CBR600RR, per noi è fondamentale la facilità di approccio e di guida. E si trova in un segmento dove la concorrenza non è particolarmente serrata sotto questo punto di vista. Tra le mille, la situazione è ben diversa e la spinta a migliorare molto più forte”.
Quanto è più veloce la nuova Fireblade, rispetto alla precedente, nel tempo sul giro? Kurahashi: “Non abbiamo questo dato. Abbiamo fatto vari test che ci hanno confermato come la nuova sia più veloce ed efficace”.
Perché la Fireblade fatica a emergere nel Mondiale SBK?
Kurahashi: “Non possiamo rispondere noi perché della moto da gara si occupa HRC. Abbiamo qualche informazione ma sono poche e non ufficiali. Credo che in futuro servirà una maggior sinergia tra chi si occupa del prodotto di serie e chi cura quello da gara”.